Lollo Bentancur, il predestinato che si sta prendendo la Juventus

Sembrava un contentino, un’operazione prettamente finanziaria, quella che riportò Carlitos Tevez al Boca Jrs e diede alla Juventus le prelazioni su 3 giovani interessanti della squadra argentina. Di quel trittico, uno solo ha vestito la casacca bianconera, ma sta dimostrando ampiamente che la dirigenza bianconera, nell’estate del 2015, ci vide giusto. Parliamo, ovviamente, di Rodrigo Bentancur, uno tra i migliori in campo nella vittoria contro il Cagliari.

CRESCITA

‘Lollo’ Bentancur non è mai stato un calciatore normale. O almeno, la sua esperienza di calciatore non lo è stata. È cresciuto in uno dei paesi pionieri del football, l’Uruguay, ma a 12 anni ha già detto addio alla terra natìa. Boca Juniors, la Bombonera, la garra e il calore della Doce. Esordisce in Copa Libertadores prima e in Primeira dopo a soli 17 anni. Roba che a qualche calciatore normale potrebbero tremare le gambe. Non lo hanno mai fatto, a lui, nemmeno quando poi si è trasferito alla Juventus. Un anno di apprendistato, con 27 presenze stagionali e un bigliettino con su scritto ‘Ci vediamo l’anno prossimo’.

È stato, in effetti, così. Ora è cresciuto ed è un grande calciatore” – ha sentenziato Massimiliano Allegri. Ce ne siamo accorti tutti, perché Rodrigo è diventato un pilastro del centrocampo bianconero, sfruttando anche l’assenza di Khedira. Ora Allegri non vede in lui una giovane promessa, ma una solida realtà a cui affidarsi definitivamente.

QUANTE DOTI

Il Bentancur di Juventus-Cagliari mette in mostra tutte le doti che, nei pochi anni di carriera – ricordiamo, è un classe ’97 – abbiamo già tutti intravisto: dinamismo, eclettismo e tecnica sopraffina. Gioca in qualsiasi posizione di centrocampo: si alterna con Pjanic nel ruolo di regista ed è riuscito, finalmente, a trovare anche i tempi da mezzala.

Il gesto tecnico della serata arriva al 36′ del primo tempo, quando aggancia un pallone difficile, che arriva dall’alto, e lo porta in avanti eludendo mezza difesa cagliaritana, prima di perdere un rimpallo. Un colpo da maestro.

La mancanza di continuità purtroppo è lo scotto da pagare per un ragazzo così giovane, che sta però trovando un grande spazio in una rosa molto competitiva. Non è un caso se Allegri gli abbia dato così tanta fiducia: 6 partite da titolare nelle ultime sette.

Il piccolo Lollo è, dunque, diventato grande. E ora non vuole più essere il ragazzino a cui non tremano le gambe alla Bombonera, ma vuole essere il centrocampista che gli avversari devono temere di affrontare.

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