Mario Mandzukic, l’ariete tornato nel momento più importante

Una settimana da Mario Mandzukic. In una stagione in cui, per larghi tratti, è sembrato sottotono, il gigante croato sembra essersi risvegliato nel momento cruciale della stagione. La doppietta al Bernabeu, purtroppo per tutto il popolo juventino, è servita soltanto a cullare un sogno durato esattamente 92 minuti e 30 secondi, prima che Michael Oliver fischiasse il calcio di rigore che ha sancito la fuoriuscita della Juventus dalla Champions League. Il gol contro la Sampdoria, invece, è pesante quanto un macigno.

UN CENTRAVANTI MOBILE

La partita, infatti, viene indirizzata dall’ariete verso quella che sembra essere un’allegra scampagnata domenicale ma che in realtà non è stata, vista la grande attenzione tattica della Sampdoria. Mandzukic ha scardinato la difesa doriana a pochi secondi dall’intervallo, sfruttando anche uno degli ottimi assist di Douglas Costa. Chiamato a sostituire Gonzalo Higuain, Mario ha giocato, come di consueto, non solo da centravanti, ma da jolly del reparto offensivo, cambiando talune volte anche la posizione con Dybala. Insomma, non stiamo parlando di un numero nove classico, ma di un centravanti che sa coprire qualsiasi posizione del reparto avanzato. D’altronde, nell’ultimo anno e mezzo, il suo ruolo principale è stato quello di ala sinistra.

LA GRINTA NEL FINALE DI STAGIONE

E se l’uomo del momento è Douglas Costa, che dovrebbe essere il suo principale rivale per una maglia da titolare, è indubbio che Mario Mandzukic è uno degli uomini fondamentali per il finale di stagione. La sua personalità risulterà determinante per dei match che, oramai, a sei giornate dal termine, non possono più essere sbagliati. Non parliamo soltanto di caratteristiche tecniche – Mandzukic è un unicum nello scacchiere allegriano – ma di grinta e carisma che, all’interno della rosa bianconera, in pochi posseggono quanto lui. Con il gol contro la Sampdoria, questa è la settimana stagione consecutiva in cui va in doppia cifra. Numeri da bomber. E adesso, con un +6 rassicurante ma non troppo sul Napoli, c’è bisogno del carattere per portare a casa uno scudetto che va oltre la leggenda. Mario è pronto a dare il suo contributo, come ha sempre fatto, non tirandosi mai indietro.

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