Bonucci: “Non basta arrivare a Cardiff: c’è da fare la partita più bella della storia della Juve”

 

È il miglior difensore del mondo, secondo il Telegraph: ma, ora, non gli basta. Leonardo Bonucci ha un solo obiettivo: vincere tutto con la sua Juventus. Ancora più sua, dopo la tribuna di Oporto. E ne ha parlato al Giornale.

Il difensore bianconero ha parlato delle differenze rispetto all’ultima finale, del cambio di modulo, importantissimo secondo lui, e anche di Dani Alves.

Da Berlino a Cardiff

Sarà, questa, la seconda finale in tre anni: «È splendido, ma ora il sogno deve completarsi. Non basta arrivare a Cardiff: dobbiamo portare a casa la coppa».

E se, come detto anche da Dybala («Confermo», risponde Bonnie), i bianconeri erano convinti di potercela fare sin dalla tournée in Australia, adesso hanno un’altra sicurezza: «Due anni fa eravamo una sorpresa. Forse eravamo noi i primi a stupirci di essere giunti fino a Berlino.

Quest’anno abbiamo una consapevolezza, una voglia e una fame diverse. Tutto è cresciuto con il passare dei mesi, dopo avere dimostrato sul campo di essere una grande squadra».

Da Vidal, Pirlo, Pogba a oggi, qualcuno dice che il centrocampo sia peggiorato: «Era grandioso, ma questo non è da meno con Khedira, Marchisio e Pjanic. C’è solo da andare a Cardiff e fare la partita più bella della storia della Juve».

Ma ora si va a Roma

Come? «Non commettendo quei piccoli errori che possono costarti cari. Domenica dobbiamo andare a Roma per chiudere il discorso campionato e mercoledì vincere la Coppa Italia: poi ci concentreremo su Cardiff, la partita più bella dell’anno».

Poi, nonostante tutto, si potrà già festeggiare da domenica: «Intanto pensiamo a portare a casa questi due trofei. Poi credo proprio che ci si potrà lasciare andare un attimo: l’importante sarà ricollegare subito il cervello per portare a casa questa benedetta Champions».

Un eventuale dedica in casa di colpo grosso? «Al capitano (Buffon, ndr), alla società e ai tifosi».

La svolta

Firenze, molto probabilmente, è stata la svolta della stagione. Lo pensa anche il difensore: «Il cambio di modulo ci ha dato la consapevolezza di essere una squadra più europea, a patto di sacrificarci tutti.

Da questo punto di vista siamo diventati più squadra. E con le qualità che abbiamo, davanti riusciamo sempre a fare almeno un gol».

Gol che, ultimamente, hanno spesso lo zampino di Dani Alves: «Un extraterrestre, perché solo un grande calciatore e un professionista serio può cambiare il suo modo di giocare per adattarsi al nostro come ha fatto lui.

Ci ha portato esperienza ed entusiasmo: ha impiegato un po’ di tempo per capire il calcio italiano e quello della Juventus, ma adesso ha raggiunto livelli irreali».

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