Cuadrado: “Ho trovato una società speciale. A Monaco metteremo in campo la nostra fame”

Grandissimo protagonista di questa stagione bianconera, Juan Guillermo Cuadrado ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di JTV. Argomenti principali sono il suo arrivo in bianconero e, ovviamente, la prossima sfida contro il Monaco in Champions League.

 

GLI INIZI

“Quando ho iniziato la mia carriera, in Colombia, ho giocato anche da terzino: ovviamente l’ho fatto per emergenza, poiché mancavano i titolari  anche se devo dire che giocai bene. In Italia ho avuto un cammino lungo e molto impegnativo. All’inizio giocavo poco, ma ho sempre trovato la determinazione necessaria. Mi sono ripetuto che non mi sarei mai voltato indietro e così è stato fino ad arrivare qui”.

 

JUVENTUS

“Qui alla Juventus ho trovato una società speciale. Ti viene spiegato fin dall’inizio che devi lavorare sempre, per l’obiettivo principale che è quello di vincere, e anche per i tuoi compagni. Questo tipo di mentalità vincente e il sacrificio per la squadra sono cose molto belle, perché posso vedere che così tutti noi siamo pronti a dare una mano e a lavorare per il gruppo. Il mio primo gol nel derby fu un gol importantissimo, arrivavamo da un periodo difficile e se avessimo perso quella partita sarebbe stato un problema. Quell’anno anche la sconfitta contro il Bayern ci insegnò moltissimo”. 

 

FINALE DI STAGIONE

“A Bergamo forse non abbiamo giocato da Juventus, ma anche questo piccolo stop ci è davvero utile. Non c’è bisogno di essere negativi e non dobbiamoe sserlo. Tutto serve per crescere. Ora stiamo disputando una grande stagione, e da quando il Mister ha cambiato il modulo di gioco tutto è cambiato. Abbiamo lavorato come un grande gruppo, mettendoci tutti a disposizione. La partita contro l’Atalanta ci sarà utile per quella di mercoledì contro i francesi. Anche il Monaco è una squadra che corre molto, ed è molto giovane. Noi dobbiamo giocare con la nostra solita compattezza, sarà una partita difficilissima e dovremo essere molto attenti, mettendo in campo la nostra solita voglia e la nostra fame”.

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