L’errore grossolano di Pecoraro e lo scambio di persona Agnelli-Calvo: ecco tutta la verità

Agnelli Calvo e un grossolano scambio di persona – Già ieri vi avevamo riportato le dichiarazioni del senatore PD Stefano Esposito, membro della Commissione Antimafia, che ha prima severamente condannato gli accostamenti Agnelli-‘Ndrangheta e poi smentito che Agnelli abbia incontrato Dominello da solo.

“C’è stata l’ammissione di una figura importante in Antimafia. Questa persona parla di Agnelli, cita le intercettazioni, gli attribuisce delle parole. Allora vado a cercarmi l’intera intercettazione, ma non l’ho mai trovata. Non esiste alcuna prova, in alcuna intercettazione, che Agnelli abbia incontrato Dominello da solo. Se Pecoraro non dà prova dell’intercettazione ha mentito alla Commissione”,afferma il Senatore Esposito.

AGNELLI CALVO, SCAMBIO DI PERSONA

La telefonata “segreta”, infatti, sarebbe avvenuta il 5 agosto 2016 tra Francesco Calvo (quindi non Agnelli) e D’Angelo. Come scritto da Antonio Corsa, noto blogger di fede juventina, sul suo profilo Facebook, la telefonata non sarebbe nel fascicolo del pm perché avvenuta DOPO l’arresto di Dominello (luglio 2016) e quindi priva di valore probatorio. In quella telefonata, Calvo (al Barcellona già da un anno) (secondo Repubblica) direbbe non “i fratelli sono arrestati: parliamo con Dominello che è incensurato”, ma “hanno arrestato due fratelli di Rocco. Noi abbiamo sempre parlato con lui. Lui è incensurato”.

MACROERRORE

indagineQuindi, a parte il macroerrore dello scambio di persona – prosegue Corsa – direi che non c’è NULLA che possa far pensare dalle 5000 telefonate a disposizione che Andrea Agnelli sapesse dell’attività ‘ndranghetista di Dominello.

Ci sarebbero forse stati dei contatti (lo dice l’avvocato di Dominello), ma Andrea Agnelli incontrava “alla luce del sole” gli ultras in quanto tifosi, e non in quanto ‘ndranghetisti (fatto peraltro ancora da dimostrare in un processo, appena iniziato).

Non c’è insomma nulla che possa giustificare a livello sportivo (penale già è stato stabilito da tempo) l’accostamento di Agnelli alla parola ‘ndrangheta. Magari avrà incontrato Dominello (tra gli altri), ma tutto avvenne, tra le tante cose, con l’accordo della DIGOS che sapeva e vigilava ed era presente accanto alla Juventus nella gestione della “questione Curva”.

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