Morata si, Morata no. Lo spagnolo resta a Torino solo alle condizioni della Juventus

Morata-Juve-Real-Chelsea-Psg. Sono questi i componenti del puzzle più gettonato del mercato negli ultimi giorni, e legati al futuro della punta iberica. Ma andiamo per ordine: chiunque, al tempo, era perfettamente consapevole che sarebbe potuta finire così. Sin dall’annuncio ufficiale del suo approdo a Torino, datato 19 luglio 2014, infatti, ad Alvaro Morata è stato lasciato lo spiraglio di una finestrella aperta con vista su Madrid. Una possibilità – non una certezza – di tornare a vestire merengues dopo due anni vissuti nella città della Mole. Quella fra lo spagnolo e la Juventus, infatti, sin dal principio è nata come storia promessa quantomeno ad un destino turbolento, fatto di tira e molla e anche qualche dubbio, tuttavia legittimo, in considerazione del fatto che Morata a Madrid ci è anche nato, motivo per cui appare certamente ragionevole l’ipotesi che il ragazzo gradisca tornare a casa e vincere con il Real.

ADESSO NON TEME LA CONCORRENZA – A tal proposito, dunque, non debbono risuonare irriverenti le parole dell’attaccante rilasciate ad As. Morata è stato chiaro e sincero: “Il mio desiderio è giocare e vincere nel Real”. Logico che il madrileno adesso ci stia pensando al rientro in Spagna, all’età di 24 anni (da compiere ad ottobre). I due anni trascorsi con la Juventus lo hanno sicuramente forgiato nel carattere, aiutandolo a crescere e diventare uomo. Lui che a Torino è approdato come un ragazzo talentuoso di scuola Blancos. Anche il percorso professionale ha certamente beneficiato della “cura” Allegri, trovando innanzitutto la continuità nel gioco, ma anche numerose e pesanti realizzazioni, che durante la prima stagione hanno trascinato la Juventus sino alla finale di Berlino, mentre nell’ultima hanno consegnato ai campioni d’Italia il secondo trofeo nazionale: la Coppa Italia. Adesso Morata appare pronto per il rientro a casa, per sfondare con i neo campioni d’Europa. Non fa più paura la terribile concorrenza di uno come Karim Benzema, non come un biennio fa perlomeno. Morata ha infatti già dimostrato di saper essere decisivo nelle competizioni che contano, ed in Italia ha imparato cosa significa la propensione al sacrificio, divenendo di fatto una punta estremamente duttile.

Morata Juve-InterASSENZA DI CERTEZZE – Cosa potrebbe frenare dunque lo spagnolo? Naturalmente l’assenza di certezze. Morata sa bene, infatti, che a Madrid tutto ricomincerebbe daccapo, un po’ come al primo anno di Juventus, quando dovette “sopportare” un periodo di studio e ambientamento per riuscire a spodestare Llorente come titolare. Tutto ciò senza tener conto delle vere intenzioni del Real che, una volta “recomprato” Morata, potrebbe anche decidere di rivenderlo su una base di 65 milioni di euro, con un ricavo che a quel punto supererebbe la metà della spesa di recompra stessa.

ADVANCES EUROPEE – E poi le offerte di mezza Europa, con i club più ricchi che non aspettano altro che mettere le mani sull’attaccante spagnolo. Al Psg non ci sarà più Ibra, per cui fiumi d’oro riversati sul contratto potrebbero fare breccia nel cuore di Alvarito, che in un colpo solo avrebbe l’occasione di sistemare ben bene il suo conto in banca senza rinunciare al calcio di alto livello offerto dalla Champions League. Le ultime notizie risalgono al presunto incontro fra l’agente del calciatore Lopez e il d.s. dei parigini Letang in un noto ristorante cinese di Parigi. Anche il Chelsea di Antonio Conte sarebbe disposto a fare follie pur di aggiudicarsi le prestazioni dell’attaccante della Juve, anche perchè, a differenza delle concorrenti, non può offrire la partecipazione alla prossima Champions League. Oltre alla cifra da investire per l’acquisto del cartellino, infatti, i Blues non avrebbero problemi a garantire un ingaggio di circa 8 milioni di euro più bonus allo spagnolo. Un’ enormità, a cui Agnelli e Marotta non possono far fronte.

TRATTENERE MORATA, MA NON A QUALSIASI COSTO – E, a proposito di Juve, cosa intendono fare i bianconeri per trattenere Morata? Da c.so Galileo Ferraris si sta provando a far leva sulla volontà del calciatore, ammesso che quest’ultimo preferisca rimanere a Torino anzichè ritornare a Madrid, magari sfruttando proprio la probabilità (piuttosto alta) che il Real ceda nuovamente l’attaccante una volta esercitato il diritto di riacquisto, e chiedendo dunque uno sconto sul costo della nuova operazione (su cui la Juve vorrebbe investire al massimo 15 milioni di euro). Naturalmente nessuna chance di sperare anche nell’appoggio di Alice Campello, la fidanzata di Alvarito. I due ovviamente non avrebbero problemi, se non di natura professionale, a vedersi ugualmente anche se residenti in città diverse, senza considerare che Alice ha già espresso il desiderio di seguire Morata anche all’estero.

Banner-Editoriale-Rocco-CreaA conti fatti, dunque, vale davvero la pena provarle tutte per trattenere Morata? Quello che ci suggerisce il trascorso della punta iberica proprio a Torino è no. O meglio, Morata potrebbe rimanere alla Juventus soltanto alle condizioni dei bianconeri, non a quelle del Real Madrid. Il giocatore si è infatti rivelato spesso determinante, ma non fondamentale. Del resto nell’ultima stagione ha anche vissuto momenti non particolarmente felici e brillanti e, nonostante tutto, la Juventus ha sempre dimostrato di riuscire a mantenere i propri standard di gioco e di vittorie anche senza il contributo dello spagnolo. Ad ogni modo, qualora Morata scegliesse di lasciare Torino andrebbe certamente sostituito, anche perchè Mandzukic, Zaza e Dybala non basterebbero nemmeno quantitativamente a reggere il peso di tre competizioni che, nel capoluogo del Piemonte, si augurano possano essere più lunghe possibili. Ma questa è un’altra storia, che non è detto non possa riscontrare favorevoli sviluppi a prescindere dal futuro dello spagnolo.

Rocco Crea (Twitter @Rocco_Crea)

 

 

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