Conte: “Quattro anni fa iniziò l’incubo, grazie a chi mi è stato sempre vicino”

È finita. Il sospiro di sollievo più grande lo tira Antonio Conte. Il rito abbreviato del processo di Cremona ha così sentenziato: assolto per non aver commesso il fatto. Chiaro e tondo.

“Quattro anni fa, con la perquisizione avvenuta nella mia abitazione alle cinque del mattino iniziava un periodo da incubo che a tratti mi è sembrato non potesse mai finire – ha raccontato il mister in una nota suoi suoi social ufficiali – “Chi mi è stato vicino e mi conosce, sa quanto io abbia sofferto alla sola idea che si potesse accostare il mio nome alla vergogna del calcioscommesse”.

Oggi, però, “finalmente si mette la parola fine a questa brutta storia”. L’allenatore ringrazia inevitabilmente tutti, dalla famiglia fino ai suoi tifosi: “Ringrazio coloro i quali non hanno mai neppure per un momento creduto alle parole di chi aveva fatto dell’inganno il proprio stile di vita. Come ho sempre detto anche a chi era chiamato a giudicarmi, sono un uomo di sport e non conosco altro modo di arrivare al successo se non attraverso il sacrificio e la totale dedizione”.

Conte

Un’esperienza che purtroppo lo tormenterà a lungo. “Ma l’ho affrontato a testa alta – chiosa –. Lo dimostra il percorso che ho deciso di intraprendere all’interno del processo, senza cercare comode scappatoie come ho sempre fatto nella vita e nello sport. A tutti coloro che non hanno mai dubitato della mia lealtà, voglio esprimere la mia gratitudine, e rassicurare che da questa prova ne è uscita una persona più forte e ancora più motivata”.

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