Le voci della Nord – Altri tre passi verso il traguardo

Turno infrasettimanale, che serve per “accorciare” ulteriormente il calendario in vista degli ormai imminenti Europei di Francia. Quintultima giornata, c’è da rispondere al cappotto rifilato dal Napoli al malcapitato Bologna e rintuzzare gli attacchi di una Lazio che se ancora vuole sperare di avere qualche possibilità per un posto in Europa League deve fare punti per forza per avvicinare il Milan e non perdere terreno dal Sassuolo.

Tutti insieme: nell’anomalia del turno infrasettimanale, c’è l’ulteriore stranezza di questi tempi di avere la contemporaneità di quasi tutte le partite, eccezion fatta per il Napoli che ha giocato in anticipo e il Milan che giocherà in posticipo. Con quell’emozione ormai un po’ persa del tabellone luminoso che richiama l’attenzione ai gol sugli altri campi. Allegri tanto per cambiare sorprende tutti mettendo Hernanes e non Lemina al posto di Marchisio, per il resto formazione più o meno annunciata con i cambi rispetto a domenica di Lichsteiner per Cuadrado e Sandro per Evra. È un incrocio che ormai porta avanti da parecchio tempo, su un lato spinge sull’altro copre, in quello che continua ad essere uno schieramento ibrido tra un 4-4-2 in difesa e un 3-5-2 in attacco. Serata mite, stadio pieno, si attacca sotto la Nord e sono subito emozioni, con un super Marchetti che prende di piede da zero metri un tap-in di Dybala che aveva già fatto saltare in piedi tutta la curva gridando al gol. Seguiranno altre paratissime del numero uno azzurro, come spesso gli capita contro di noi. Se uno lo vedesse giocare solo contro la Juve, penserebbe che sia il portiere più forte della storia. Si oppone ancora a Pogba, a Dybala di testa, Pogba ancora servito da Khedira si fa ipnotizzare e gli “passa” il pallone da posizione privilegiata . Ci sbilanciamo: “quando Marchetti gioca contro di noi fa sempre parate pazzesche ma di solito alla fine vinciamo”. Di lì a poco, il gol del vantaggio, con un’azione pressoché identica a quella del gol dell’1-2 di Pogba contro il Milan: calcio d’angolo, Pogba che controlla di petto a eludere il marcatore e tiro verso la porta, anche se stavolta è più un cross teso. Arriva Mandzukic con la specialità della casa, il gol in spaccata, e palla che si infila in rete sotto di noi. GOOOOOOLLLLL Mandzukic ci manda in visibilio ancora una volta e ancora una volta mette a segno il gol che sblocca la partita. Una dolce abitudine. Nell’unico sbandamento difensivo ci pensa addirittura Dybala ad andare a chiudere un tentativo di tiro di Anderson.

dybalaFinale in scioltezza: inizia il secondo tempo con la sensazione che avremmo potuto farne almeno un altro se non due, ma ci pensa Patric ad agevolare il percorso. Ammonito nel primo tempo per un brutto intervento su Mandzukic si fa buttare fuori per una netta trattenuta su Dybala. Dybala che poco dopo metterà dentro il 2-0 su rigore procurato da Bonucci su sviluppi di un altro angolo. E Dybala ancora autore del terzo gol dopo un’azione corale che vede il croato mattatore anche in versione assist-man, palla in verticale per la corsa a campo aperto di Khedira, sguardo dentro e palla alla Joya che da una posizione simile a quella di Pogba nel primo tempo mette dentro il suo primo gol di destro. Al momento del cambio con Zaza, lo stadio dedica a entrambi cori convinti, con tanto di standing ovation per il giovane fenomeno argentino. I tifosi iniziano a sciogliersi e si sentono nell’ordine l’inno nazionale, “Vinceremo il tricolor”, “Salutate la capolista” e l’ormai immancabile “Un giorno all’improvviso”. La chiusura, dopo un’altra prestazione incredibile, è tutta per Paul Pogba: “Non si vende Pogba, non si vende Pogba!” gridato con forza, calore, decisione da tutto lo stadio. Chi ha orecchie per intendere…

Veniamo via con un rotondo e perfetto 3-0, 23 vittorie nelle ultime 24, 70 punti su 72, qualcosa di mostruoso. Buffon per lunghi tratti con le mani dietro la schiena a “pascolare” al limite dell’area. Una squadra solidissima che gioca in scioltezza, con un attacco formidabile e un centrocampo come pochi altri. Siamo lì, molto vicini “agli altri”.

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

Impostazioni privacy