ESCLUSIVA SJ – Di Massimo: “Tifavo Milan, ma mi chiamo Alessio in onore di Tacchinardi. Pronto a vivere il sogno Juve”

Il primo vero amore, per ogni calciofilo che si rispetti, nasce da piccoli. Davanti a un televisore, o magari allo stadio. Nasce così, all’improvviso: a volte, basta uno sguardo, un gol, ma anche una sconfitta. Sarà capitato anche ad Alessio Di Massimo. Un ragazzo come tanti, che da un giorno all’altro si è trovato a realizzare un sogno: vestire la maglia della Juventus. Partendo dalla Serie D, dall’Avezzano. È una favola moderna, che piace a tutti. E oggi, ai microfoni di SpazioJ, il protagonista di questa storia ci ha raccontato un po’ di se stesso.

“Sto vivendo un sogno”, ci dice. “Sono sempre lo stesso, ma so che la mia vita sta cambiando. Stanno cambiando molte cose; ci penso, ma, fin quando non succederà, non ci credo”. Nonostante tutto, Di Massimo è sicuro: “Sono prontissimo. Non ho paure o incertezze, credo nelle mie doti. Se non lo facessi, non avrei accettato”.

UN ALTRO MONDO – Per ora, il sogno è ancora all’inizio: “Sono andato a Vinovo, ma c’era una brutta aria perché era il giorno dopo la sconfitta col Sassuolo (ride, ndr). È un altro pianeta, dovrò abituarmi anche a questo e diventare un professionista sotto qualsiesi aspetto”.

COLPO DI FULMINE – La Juventus è stata brava ad anticipare tutti. Sul ragazzo, infatti, si vocifera ci fosse anche il Psg, ma lui stesso scherza: “Non credo, dai, sono solo pazzie (ride, ndr)”. In ogni caso, come rivelatoci anche dal ds dell’Avezzano, quello con i bianconeri è stato un colpo di fulmine: “Hanno contattato il mio procuratore, sono venuti a vedermi e hanno deciso di prendermi”.

“Credo vogliano tenermi, credono in me. È compito mio far bene e arrivare in prima squadra”. Ma, all’inizio, partirà dalla Primavera: “Ho parlato già con qualche dirigente, ma non con Allegri. Con Grosso, invece, ci siamo salutati al volo”. E qual è il sogno nel cassetto? Voglio diventare un giocatore importante per la Juve, dice.

PAPÀ BIANCONERO, MA… – Il passaggio alla Vecchia Signora è un sogno non solo per lui, ma anche per i suoi genitori. Specialmente per suo padre, juventino. Di Massimo, infatti, deve il suo nome ad Alessio Tacchinardi, vecchia gloria bianconera. “La famiglia di mio padre è juventina, ma da piccolo tifavo per il Milan, rivela il ragazzo. “Da due, tre anni non seguo più di tanto”, ci tiene però a precisare.

CHI È DI MASSIMO? – Chiunque l’abbia visto giocare non ha dubbi: Di Massimo ha la stoffa del campione. “Sono un esterno sinistro, di piede destro. Sono rapido, veloce e ho una buona tecnica e progressione con la palla al piede”, si descrive, per poi aggiungere: “Mi ispiro solo a me stesso”.

E, per Di Massimo, cos’è importante nel calcio? Per me la cosa più importante è divertirsi quando si scende in campo. Poi capita giocare male qualche volta, ci sta, mica ogni partita puoi fare tre gol? Ogni partita ha una sua storia, quindi un giocatore deve essere bravo a capire i punti deboli di un avversario e fargli male”.

CHI È ALESSIO? – Dal punto di vista caratteriale, invece, Alessio è uno semplice, senza troppi fronzoli: “Non ho tante passioni. Mi basta uscire con gli amici e divertirmi, anche per una stupida partita a calcetto”, racconta. “Ho il diploma da geometra, ma magari mi piacerebbe andare all’università, se possibile”. Magari tra una vittoria e l’altra. Con la maglia della Juve, s’intende.

Felice Lanzaro (@FeliceLanzaro)

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