Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di DAZN nel post partita di Juventus-Cagliari, concentrandosi su alcuni temi chiave: dalla prestazione di Yildiz, passando per l’infortunio di Vlahovic, fino al ritorno a Napoli della prossima settimana. Domenica prossima, infatti, il tecnico toscano ritornerà al Maradona, per affrontare la squadra con cui ha vinto il suo unico scudetto italiano in carriera.
Spalletti analizza Juve-Cagliari
L’allenatore della Juventus si è subito soffermato sulla gara vinta per 2-1:
“Siamo entrati in campo timidi, facendo cose scolastiche. Ci si aspettano cose migliori dai giocatori che abbiamo e dall’allenatore. Poi perdi una palla di quelle impossibili da perdere e gli fai fare gol. A quel punto abbiamo fatto la Juve e Yildiz, come ho già detto, è quello che ha l’intuizione di quelle che spaccano in due la partita e la stessa si è rimessa sui binari corretti.
Non siamo sempre stati cattivi nel concretizzare ciò che ci siamo creati. Vero che il Cagliari ha fatto una partita importante, ma se dovevano concretizzare loro quelle 2 occasioni che hanno avuto, allora noi che ne abbiamo avute 14 che dovevamo dire? Poi è chiaro se non la chiudi, fai aumentare l’autostima agli altri”.

L’elogio a Yildiz, l’infortunio di Vlahovic e il ritorno al Napoli
Un focus poi sui singoli e sul ritorno nella squadra che ha tatuato sul braccio:
“Yildiz ha la qualità dal nulla di cambiarti la partita. Noi vogliamo lasciarlo libero, il modulo lo sfruttiamo proprio per lasciarlo nelle condizioni di farlo essere più vicino alla porta e di farlo calciare. Ancora deve migliorare quel “ora la tengo”, “ora non ce l’ho io”, questa doppia versione di comportamento la può ancora migliorare, ma è di livello super top, extra top.
Se immagino il ritorno a Napoli? Me la immagino tutta la felicità che avrò, quello che sarà il loro comportamento non lo so, ma per me sarà facilissimo.
Vlahovic si è stirato, si è fatto male e ha dolore e proprio per non sovraccaricarlo l’avevamo tenuto fuori a Bodo. Volevo schierarlo in campo lì, ma volevamo preservarlo. Lui ha tirato lo schiaffo alla palla forte, ma non l’ha trovata, l’ha quasi ciccata e questo fatto di andare a vuoto, lo ha portato a sentire lo stiramento”.