Spalletti – Juve, cambia tutto nello spogliatoio: spuntano nuove regole rigide

La Juventus ha scelto il suo nuovo allenatore. Una volta salutato Igor Tudor, infatti, è stato ufficializzato l’arrivo Luciano Spalletti. L’ex Napoli e Commissario Tecnico della Nazionale Italiana oggi è alla Continassa per dirigere il suo primo allenamento bianconero.

Dopo aver raggiunto l’accordo con il club negli scorsi giorni, il nuovo tecnico si è già messo all’opera per rifondare la Vecchia Signora. Ci saranno tanti cambiamenti a livello tattico, e non solo: il mister toscano ha già imposto diverse regole di comportamento alla squadra.

Spalletti, ecco le prime regole alla Juve: puntualità e meno telefonini

Mister Luciano Spalletti ha imposto nuove regole stringenti per donare linfa alla sua Juventus. Meno telefonini a tavola e nelle riunioni, tolleranza zero per i ritardi agli allenamenti, e ancora no a cuffie da alienati e uso della playstation moderato. A riportarlo è l’edizione odierna de ‘Il Corriere della Sera’.

Il tecnico non vuole lasciare nulla al caso e, dopo l’esperienza per certi versi traumatizzante sulla panchina dell’Italia, ha una gran voglia di rimettersi in gioco e tornare a sorridere. Il primo obiettivo, dunque, è responsabilizzare e focalizzare i calciatori sull’obiettivo comune: vincere.

Luciano Spalletti sulla panchina dell'Italia per le qualificazioni ai Mondiali, nella partita contro la Moldova
Spalletti in panchina durante la partita contro la Moldova per le qualificazioni ai Mondiali di calcio

Spalletti e le sue regole stringenti: Nainggolan, Totti e Pjanic alcune delle vittime eccellenti

“Eravamo in camera di Totti, io, Pjanic e Manolas. Abbiam giocato fino all’una di notte. Usciti dalla camera di Totti, io e Pjanic dovevamo andare dall’altra parte e c’era Spalletti addormentato in mezzo al corridoio. Quindi, io e Pjanic, zitti, zitti, cerchiamo di scavalcarlo per andare nella nostra camera ma lui si è svegliato e ci ha detto: “Dove ca*** andate?! Il giorno della partita finimmo tutti in panchina”.

Così Nainggolan qualche mese fa ai microfoni de ‘Le Iene’ ricordando i tempi sotto la guida di Spalletti alla Roma. L’aneddoto del Ninja spiega perciò perfettamente l’idea del mister: tutti devono essere professionali, soprattutto i fuoriclasse, e nessuno è esente da punizioni come l’esclusione dall’undici iniziale. Le regole, dunque, prima di tutto. Solo così la Juventus può tornare ad essere grande.

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