Verona – Juventus, Marelli duro sull’arbitraggio: “Sono contrario a questa decisione”

Verona-Juventus fa ancora molto discutere per quanto riguarda l’arbitraggio: il punto di vista di Marelli è netto.

Non la migliore della partite per una Juventus che, sino ad ora, ha sempre dimostrato gran carattere. Di certo non deve essere facile per una squadra giovane affrontare tre partite in una settimana. L’Inter prima ed il Borussia Dortmund poi hanno messo a dura prova una spedizione che, al Bentegodi, è apparsa particolarmente stremata. Pochissimi giocatori sono riusciti a portare brillantezza sul campo, come riflette il risultato.

A far chiacchierare tifosi e appassionati dopo il triplice fischio non è stato solo l’1-1 finale. Bensì due episodi arbitrali – entrambi nel primo tempo – che hanno meritato particolare attenzione negli studi di DAZN, non solo per il commento a caldo di Igor Tudor, ma soprattutto secondo il punto di vista dell’ex arbitro Luca Marelli.

Verona – Juventus, le decisione di Rapuano sul rigore

L’atteggiamento assunto in campo dal direttore di gara oggi sembra non meritare sconti. Le scelte fatte in campo dal signor Rapuano, infatti, hanno cominciato a far discutere sin dalla prima metà di gara – dove le occasioni dubbie sono state parecchie. Sotto la lente d’ingrandimento di Luca Marelli, però, è finito in primo luogo il calcio di rigore concretizzato al minuto 44 da Gift Orban.

Verona - Juventus, Marelli duro sull'arbitraggio: "Sono contrario a questa decisione"
Verona – Juventus, Marelli commenta la scelta di Rapuano sul rigore -(Screenshot)- SpazioJ.it

Dopo la revisione al VAR, l’arbitro annuncia il rigore per “chiaro fallo di mano del numero 15”. Rapuano sbaglia non solo il numero dell’autore del fallo – che è Joao Mario, proprietario della maglia numero 25 – ma, secondo Marelli, sbaglia anche la valutazione complessiva dell’azione:

Il calcio di rigore per il Verona viene fischiato dopo on-field review per tocco di braccio di Joao Mario. Si capisce subito l’atteggiamento di Joao Mario rispetto al pallone: chiude gli occhi, non sa assolutamente dove si trova il pallone. Perché? Perché Nelsson, davanti a lui, salta, non tocca il pallone che spiove all’improvviso.

Io non sono d’accordo con questa decisione perché a mio parere si tratta di un pallone inaspettato e il braccio non è punibile in questa situazione. Joao Mario non può sapere da dove sarebbe arrivato il pallone, perché davanti a lui c’è Nelsson. Il movimento dovrebbe contare, ma è un braccio che tende a rientrare verso la figura, verso l’interno. Questo a mio parere è un pallone totalmente inaspettato, per cui non punibile.

Una scelta che ha inevitabilmente cambiato le sorti della partita, nel momento in cui gli ospiti stavano dimostrando reattività. Ma quanto accaduto allo scadere del primo tempo non è tutto.

Contatto fra Gatti e Orban: Marelli fa chiarezza

Il secondo episodio che continua a far discutere è quello che vede come protagonisti Federico Gatti e Gift Orban a pochi minuti dal fischio che ha mandato le due squadre negli spogliatoi per l’intervallo. Al minuto 47 il nigeriano sfila una sbracciata sul difensore bianconero. La risposta di Rapuano si limita all’ammonizione, ma sui social i tifosi si sono riversati parlando a gran voce di mancata espulsione.

Verona - Juventus, Marelli duro sull'arbitraggio: "Sono contrario a questa decisione"
Verona – Juventus, mancato rosso per Orban: il commento -(Screenshot)- SpazioJ.it

Su questa decisione, Marelli ha così risposto:

Orban non hai mai guardato il pallone, la sensazione è che vada a mirare il volto. Il colpo non è stato diretto ma ha toccato anche la spalla: la corretta decisione sarebbe stata il rosso. Il giallo è uno sconto sulla punizione che avrebbe meritato. Il VAR potrebbe non essere intervenuto per la valutazione se il giocatore va con il pungo chiuso o con la mano aperta: nel primo caso, c’è la condotta violenta.

Restano tantissimi dubbi che faranno discutere ancora parecchio. Anche se, tuttavia, non possono cancellare la prestazione messa in campo dalla Vecchia Signora. Che al rientro a Torino è già chiamata a voltare pagina.

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