L’ex allenatore della Juve ha rilasciato dichiarazioni importanti sul gioiellino turco, inevitabile il paragone con Alex Del Piero.
L’esordio stagionale della Juve in Champions League non è stato un successo, ma sicuramente una dimostrazione di grande carattere da parte della squadra. Pareggiare per tre volte uno svantaggio, specie negli ultimi minuti e pochi giorni dopo un’altra rimonta, non è qualcosa che succede spesso.
La Juve di Tudor ci è riuscita, nel segno di Dusan Vlahovic ma anche, come al solito, di Kenan Yildiz. Il turco è l’anima della squadra, è estro allo stato puro, un giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero. Yildiz è il presente e il futuro della società bianconera e tutti – qualcuno con un po’ di ritardo – se ne sono accorti. Lo sa bene Fabio Capello, che in lui rivede una leggenda della storia juventina: chi, se non Alessandro Del Piero.
Capello stregato da Yildiz: “La Juve se lo goda finché brillerà a Torino”
Intervistato da ‘Gazzetta dello Sport’, l’ex allenatore italiano ha parlato della Juve e di Kenan Yildiz. Il 20enne turco è al centro del progetto bianconero, ma anche della manovra offensiva di Igor Tudor.
Capello ha allenato ‘Pinturicchio’ tra il 2004 e il 2006 e conosce bene le sue enormi qualità, le stesse che rivede anche nell’attuale numero dieci bianconero: “C’è un Del Piero in questo Yildiz. Lo vedo come un’immagine importante della Juventus, come lo è stato Ale che ancora oggi riesce ad esserlo. Lui in questo momento è il 10, indossa la maglia che ha più valore storico in assoluto e lo fa con voglia e personalità”.

Yildiz sta percorrendo la sua strada e lo sta facendo nel migliore dei modi, ma l’ombra di Del Piero non l’ha ancora abbandonato: “Del Piero ha fatto la storia, l’altro sente il peso di doverla fare ma è sereno, vivo, divertente. Si vede che c’è un Del Piero in questo Yildiz per quello che fa quando gioca, nella posizione che occupa e dove rende di più“.
La storia sembra ripetersi, basti pensare al gol di Kenan contro il Borussia Dortmund, molto simile a quello segnato da Del Piero ai tedeschi 30 anni fa. I due giocatori, di epoche molte diverse, hanno molte caratteristiche in comune: “Ale aveva grandi qualità, abilità nel dribbling, ma per esempio non aveva la velocità che ha Yildiz, sia con la palla sia quando parte senza. Però hanno le stesse capacità balistiche, anche da fuori area. Del Piero sappiamo tutti cosa ha fatto in carriera, ai pregi di Ale non possiamo non aggiungere un’innata eleganza, la stessa che ritrovo nel giovane turco”.
Il legame tra il giocatore turco e il popolo bianconero è sempre più forte, ma si spera possa essere anche duraturo. Capello, però, avverte: “La Juve se lo goda finché brillerà a Torino, noi faremo lo stesso finché resterà nel nostro campionato. Quando certe pressioni si faranno sempre più insistenti dall’Inghilterra e dalla Spagna sarà complicato se non impossibile trattenere un 2005 come lui“.