Juventus, il messaggio di Tudor per lo scudetto è chiaro: “Ci siamo anche noi” e su Vlahovic e Yildiz…

Anche la Juventus è pronta a dire la sua nella lotta scudetto: il messaggio di Tudor è chiaro, anche su Vlahovic e Yildiz.

La sosta è ormai alle spalle e la Juventus è pronta a tornare in campo. Igor Tudor durante queste due settimane, con i giocatori rimasti a Torino per non essere stati convocati dalle rispettive nazionali, ha iniziato a preparare il derby d’Italia. Ora, però, arrivano i giorni decisivi.

La squadra è al completo, fatta eccezione di Francisco Conceiçao, alle prese con un problema muscolare che potrebbe costringerlo a saltare l’Inter, contro cui ha segnato – decidendo la partita – a febbraio.

Il derby d’Italia è sempre una partita dal sapore particolare. Lo sa bene Igor Tudor che l’ha già vissuto da giocatore, ma mai da allenatore. Tra i calciatori che hanno accompagnato la sua avventura a Torino, c’è Ciro Ferrara con cui ha dialogato per DAZN alla Continassa.

L’intervista di Tudor con Ferrara per DAZN

JUVENTUS – “Per me la Juve rappresenta una parte della mia vita. Mi ha costruito come persona e come professionista. Professionalmente la Juve è una parte di me”.

ARRIVO DA GIOCATORE – “In quegli anni la Juve era la squadra che vinceva la Champions, che vinceva coppe importanti. Era una cosa quasi irreale. Era particolare vedere Zidane allenarsi solo su un campo che era preparato tutti i giorni, non ce ne erano diversi. Sono cose che mi sono rimaste e come Marcello ci insegnava, la porta la portavamo noi, i palloni e tutto lo portavamo noi. Erano tempi diversi”.

GRUPPO – “Io voglio parlare di te (Ferrara ndr), Iuliano, Montero, Pessotto, Birindelli, di gente che mi ha insegnato. Le parole vostre, di Del Piero. L’incazzatura per una partitella persa in allenamento. Questa è una cosa che ogni tanto gli dico ai ragazzi. Si insegna con i fatti e con l’esempio, qui e con i miei figli, e con la coerenza. Devi stare sul pezzo tutti i giorni. L’allenamento è tutto, la partita è la cosa più facile”.

BREMER – “Ha un’importanza enorme da tutti i punti di vista. Come giocatore, come leader di cui questo spogliatoio ha bisogno. Gleison è un ragazzo buonissimo e poi in campo diventa cattivo. Sì abbiamo un buon rapporto, si mette a disposizione”.

Durante l’intervista, i due sono entrati negli uffici della Continassa e su un tavolo c’era un libro di Spalletti. “Si studia da quelli forti“, ha detto Tudor.

PRIMO GIORNO DA ALLENATORE DELLA JUVENTUS – “Sensazioni bellissime, io ho giocato poco da calciatore. Ho smesso presto, ho avuto grandi problemi di caviglie, ho fatto al mio massimo 4 anni, la mia carriera è di 5-6 anni di carriera seria, ho smesso a 28-29 anni. Avevo questa cosa di non aver dato tutto quello che avevo e quando ho iniziato, presto, ad allenare avevo questo sogno di allenare la Juve che si è avverato presto. Ho pensato che fossi in debito con questo club”.

Ferrara e Tudor dialogano alla Continassa
L’intervista di Tudor con Ferrara per DAZN – screenshot – spazioj.it

JUVENTUS-INTER – “Vale più di tre punti, per me è il primo da allenatore. A me questo peso piace, mi viene più facile preparare queste partite. L’Inter è una grande squadra, hanno due finali di Champions, vengono qua giocatori maturi. Noi ci giochiamo le nostre carte e poi vediamo chi sarà il migliore”.

LOTTARE PER LO SCUDETTO – “Quello è ovvio, tu sai che la parola vittoria… A inizio stagione in un paio di stagione parlo delle nostre possibilità e poi per tutto l’anno non parlo di obiettivi, non parlo mai. Parlo di robe concrete, perché parlare di obiettivi… Non si parla, gli obiettivi si raggiungono”.

VLAHOVIC – “È una situazione molto particolare la sua con il contratto in scadenza. Gli farà molto bene, ha 25 anni, si sta ancora costruendo come persona. Le migliori annate sono davanti a lui, è a metà della sua carriera. Giocatore forte, è stata importante la sua crescita e l’ha fatto da solo, ha trovato la forza di essere concentrato e sul pezzo in un momento super difficile. Io provo a dargli amore quando gli serve amore, e quando gli serve il bastone gli do il bastone”.

YILDIZ – “L’altro giorno parlavo con loro e ho notato che ad Yildiz non dico mai niente davanti agli altri, perché fa tutto quello che deve fare sempre. A lui raramente diciamo qualcosa sia dal punto di vista del gioco che dal punto di vista dei comportamenti. La differenza la fa quella interiore motivazione che uno ha per arrivare e per fare che deve esserci tutti i giorni. Yildiz sta dimostrando di farlo e spero che continui tutti i giorni. Ha tutti gli attributi per diventare davvero un top”.

Infine, un tuffo nel passato. “Chi vorrei tra gli ex compagni in questa Juventus? Zidane. Zizou è il calcio“.

Clemente Grimaldi

Sono Clemente Grimaldi, clemente di nome ma non di fatto nei giudizi (soprattutto nelle pagelle e negli editoriali). Entrato nella Super Redazione nel novembre 2022 all'alba del Mondiale in Qatar con il sogno di raccontare l'Italia a una competizione iridata prima della mezz'età. Dallo scorso settembre stabilmente su SpazioJ per raccontare tre volte a settimana le gesta della Vecchia Signora, ultimamente anche affievolita. Mi trovate anche sul profilo Instagram di SpazioJ con le pagelle quando i bianconeri giocano in trasferta.
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