Bremer è stato fuori per infortunio un’intera stagione e la sua assenza ha pesato molto in casa Juve: ecco cos’è stato riferito su quanto accaduto.
Gleison Bremer ha dimostrato di essere una colonna portante della Juve in generale, ma soprattutto del reparto difensivo bianconero. Con lui in campo è tutta un’altra musica: riesce a dare tranquillità e stabilità, diventando un muro da dover scavalcare prima di provare a impensierire Di Gregorio tra i pali.
La Juventus sa perciò quanta differenza faccia averlo o meno in campo, motivo per cui ancora ‘trema’ al solo pensiero dell’intera scorsa stagione trascorsa senza averlo a disposizione. Ora lo stesso difensore brasiliano è tornato a parlare di quanto accaduto e di quanto sia stato difficile superare un momento come quello vissuto. Di seguito le sue parole.
Bremer e la lunga intervista a ‘Small Talks’: ha parlato così dell’infortunio che lo ha fermato un’intera stagione
Ai microfoni di ‘Small Talks’, Bremer stesso ha parlato così dell’infortunio che fa ancora rabbrividire la Juventus e i suoi tifosi al solo pensiero: “A primo impatto ero arrabbiato, era inizio stagione e sapevo non sarebbe stato semplice. Dopo mi sono detto che dovevo guardare il positivo e come uscire meglio da questo infortunio. L’allenamento è come la partita, dopo l’infortunio ho imparato ancora di più: i grandi giocatori e i grandi atleti avevano mentalità vincente. Quindi devi fare così”.

Poi le parole sul suo ruolo alla Juve e sui compagni che considera colonne portanti della squadra: “Mi sento un leader ma non sono uno che fuori dal campo parla tanto. Mi piace la presenza, loro vedono cosa faccio io e voglio essere un esempio. Siamo un gruppo giovane e voglio aiutare i miei compagni. Gatti, Vlahovic e Locatelli sono dei leader“.
Su Tudor ha dichiarato: “Ci aiuta molto essendo stato un difensore. Poi siamo una bella squadra, vogliamo imparare tutti e questa è una buona base. Poi c’è il lavoro individuale”. E sull’ambiente: “Qui serve tanta forza fisica. Giocare al Toro è una cosa, giocare alla Juve un’altra”.
“Quando giochi alla Juve giochi ogni tre giorni, al Toro hai una settimana per preparare la partita. Devi fare attenzione a tutto: all’alimentazione, al sonno. Ci sono tante esigenze, ogni anno devi mettere qualcosa in più per non abbassare il livello”, ha concluso.