La notizia è di quelle che fanno rumore: Carlo Ancelotti è stato condannato a un anno di carcere: il motivo della sentenza
Ci sono nomi che non sono come gli altri, a livello italiano e mondiale. Sono talenti, campioni e guide che lasciano il segno e non potrebbe essere altrimenti per il solco che riescono a scavare in campo e fuori. In questa schiera rientra sicuramente Carlo Ancelotti considerato, per merito e titoli, uno dei migliori della storia.
Dopo tanti anni alla guida del Real Madrid, e dopo aver vinto una serie impressionanti di Champions League, il tecnico ha deciso di intraprendere un’avventura molto diversa, accettando l’offerta della Nazionale brasiliana. Si tratta di una sfida sicuramente affascinante, ma che cela anche diversi problemi da risolvere. Certo, non è la prima volta per Ancelotti, che anche nelle ultime ore deve affrontare un caso non da poco.
Ancelotti è stato condannato a un anno di carcere
Per come Ancelotti si è sempre posto e per l’uomo che ha dimostrato di essere, è veramente sorprendente quello che gli è accaduto. Infatti, il tribunale spagnolo che ha dovuto giudicare il suo caso ha deciso di condannare l’allenatore a un anno di carcere. Ma cerchiamo di ripercorrere la vicenda del Ct del Brasile, che in Italia conosciamo molto bene.
Non si tratta di una situazione che si è generata negli ultimi tempi, anzi si parla del 2014. È stato proprio in quel frangente che Ancelotti non ha pagato le tasse sui diritti di immagine maturati quand’era alla guida del Real Madrid, un capo d’accusa che era stato proposto anche per il 2015 – in quel caso, però, non ha portato a nessuna condanna.
Non è la prima volta che in Spagna si verificano casi di questo tipo: basti pensare alle difficoltà avute da Cristiano Ronaldo qualche anno fa, prima del trasferimento in Arabia Saudita.
Come andrà per l’allenatore del Brasile
In una storia che sicuramente non può rendere felice Ancelotti, potrebbe esserci comunque un sospiro di sollievo finale. La legge spagnola, infatti, di rado prevede che qualsiasi pena inferiore a due anni per un reato non violento, per un imputato senza precedenti condanne, venga scontata con una pena detentiva.
Di conseguenza, l’allenatore potrebbe almeno evitare di entrare direttamente in carcere e pensare al suo futuro professionale. E chissà se con il Brasile riuscirà comunque a togliersi grandi soddisfazioni.
