Le ‘Roi’ è stato intervistato da ‘LaStampa’ proprio da un suo ex compagno di squadra Marco Tardelli. Di seguito le dichiarazioni in merito all’esperienza alla Juve e non solo
Il primo nome in mente quando viene menzionata il numero 10 della Juventus? In molti risponderebbero con Alex Del Piero, Baggio, Dybala o Tevez, ma Platini non può e non deve essere dimenticato.
Proprio il francese ha rilasciato un’intervista in cui esprime tutti i suoi pensieri in merito all’esperienza in bianconero. A porre domande, non a caso, un suo vecchio amico Marco Tardelli, con cui hanno condiviso insieme uno scudetto, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa ed una Coppa dei Campioni (la vecchia Champions League).
A rompere il ghiaccio ci pensa l’ex difensore italiano, il quale cita due figure importantissime all’interno del club bianconero e della nazionale italiana, scomparse diversi anni fa.
Stiamo parlando di Scirea e Rossi, ai quali il francese ha reso omaggio dicendo: “Mi mancano tantissimo. Li avrei voluti accanto per festeggiare insieme”.
Restando in scia di quei bei tempi, resteranno sempre nella storia bianconera anche persone del calibro di Trapattoni e Boniperti, i quali hanno vinto e dato tutto quello che potevano per amore della ‘Vecchia Signora’: “Boniperti era la Juventus e con Trapattoni in panchina componevano un binomio straordinario, importantissimo per il nostro club e per tutto il calcio”.
L’Heysel, il ritiro e il gol annullato a Tokyo
Successivamente il numero 10 non riesce a ricordare il momento più bello vissuto a Torino perché ce ne sono stati parecchi, mentre l’unico episodio negativo è stato sicuramente la tragedia dell’Heysel, alla quale dedica un tributo: “È stata una pagina tragica per me, come per te, è complicatissimo parlarne. Mi fa stare malissimo pensare che alcuni tifosi venuti a vedermi non sono più tornati a casa”.

Un altro momento spiacevole sicuramente per i tifosi bianconeri è stato sicuramente il suo ritiro dal calcio giocato nella stagione 1987: “Avevo solo 32 anni ma la benzina era finita. L’ho capito in una gara con la Sampdoria: ero in vantaggio di cinque metri e mi trovai cinque metri dietro”.
Un altro ricordo in negativo che resterà per sempre legato al fantasista dell’ex bianconero è il gol annullato a Tokyo nella finale della Coppa Intercontinentale contro l’Argentinos jr. e dimostra tutto il suo disappunto sulla scelta di non convalidare quella rete: “Io sdraiato sul prato di Tokyo? Fu una reazione all’ingiustizia, mi annullarono un goal meraviglioso e ho capito che la vita è piena di ingiustizie. Ma è stato un attimo, sono subito ripartito perché bisognava vincere“.
Platini: i problemi con la FIFA e la legge Bosman
La vita fuori dal campo per il classe ’55 non è stata facile da gestire, soprattutto per problemi con la FIFA, e parla anche del suo futuro: “Sono uscito pulito, ma hanno vinto lo stesso i miei nemici. Comunque, mi hanno rubato dieci anni. Nuovi incarichi? È andata così, sto bene così”.

Infine, in seguito alla grande rinascita di vari club in tutto il mondo grazie all’aiuto di potenze societarie, critica fortemente la legge Bosman: “La legge Bosman ha ucciso la filosofia del pallone: oggi per vincere devi avere i soldi, basta vedere come è cambiata la storia di club come PSG e Manchester City”.