Tudor ha firmato un nuovo contratto che lo legherà alla Juventus fino al 2027. Ecco tutti i dettagli, prima e dopo l’ufficialità
Da traghettatore per nove partita a rinnovo fino potenzialmente al 2028. Igor Tudor ha convinto proprio tutti negli 810 minuti più recupero sulla panchina bianconera dove ha battuto Genoa, Lecce, Monza, Udinese e Venezia, pareggiato in trasferta contro Roma, Bologna e Lazio con una sola sconfitta, quella di Parma.
Un ruolino di marcia da 18 punti su 27 disponibili, quanto basta per arrivare quarti a fine campionato e accedere alla prossima Champions League, obiettivo minimo prefissato anche per Thiago Motta, esonerato a marzo e sostituito proprio dal tecnico ed ex difensore croato.
Juventus, il fattore casa ritrovato e non solo: ecco l’effetto Tudor
Tudor ha riportato entusiasmo alla Juventus con ben quattro successi in altrettante partite tra le mura amiche, senza perdere nemmeno una volta negli scontri diretti di Roma e Bologna, mantenendo dunque invariato il gap e difendendo così la quarta posizione.

Il nativo di Spalato sin dalla sua prima conferenza stampa di presentazione è sempre stato molto chiaro: il suo obiettivo, al netto dei contratti in vigore, era quello di restare a lungo alla Juventus. Nel giro di poche partite, l’allenatore ha convinto tutti e ieri è arrivata la firma sul contratto fino al 2027 con opzione per il 2028.
Tudor, cosa c’è dietro la firma con la Juve
La Gazzetta dello Sport ha spiegato come questa permanenza con tanto di prolungamento di Tudor alla Juventus era voluto da tutti, a partire da John Elkann, Giorgio Chiellini e Damien Comolli, direttore generale. Come se non bastasse, anche i giocatori nelle scorse settimane si sono spesi pubblicamente e privatamene per la conferma del tecnico.

La Juventus vuole ripartire da Tudor. Il progetto Thiago Motta è fallito dopo meno di 10 mesi, una situazione che non ha trovato continuità e che ha obbligato la società a cambiare rotta pur di non rischiare di saltare la prossima Champions, uno scenario che sarebbe stato sportivamente ed economicamente catastrofico.