Il confronto tra Dusan Vlahovic e Randal Kolo Muani in campionato è impietoso: il dato è eloquente.
Come accaduto spesso soprattutto con Thiago Motta, anche nella partita di ieri, con Igor Tudor, Dusan Vlahovic e Randal Kolo Muani si sono dati la staffetta – seppur di mezzo ci sia stato anche Adzic -. Il centravanti francese è stato tra i migliori in campo della Juventus contro la Lazio. Oltre al gol, il settimo con la maglia bianconera, ha fornito un’ottima prestazione soprattutto in fase di gestione palla facendo risalire i suoi compagni e conquistando preziosi falli anche in condizione di inferiorità numerica a causa dell’espulsione di Kalulu.
Decisamente l’opposto, invece, l’ingresso del centravanti serbo che non è mai riuscito a far salire la squadra, come invece si sarebbe auspicato Igor Tudor. La rete, e la prestazione, dell’attaccante di proprietà del PSG ha mandato un chiaro segnale al tecnico croato in vista delle ultime due uscite: se in panchina ci deve finire uno dei due centravanti della Vecchia Signora, quello non è lui e a dargli ragione ci sono anche i numeri in campionato.
Juventus, il confronto tra Vlahovic e Kolo Muani: il dato in campionato è chiaro
Uno, Dusan Vlahovic, è in rosa dall’inizio della stagione. L’altro, Randal Kolo Muani, a Torino è sbarcato nel mese di gennaio e nelle gerarchie di Thiago Motta è subito finito davanti al serbo. Il primo, in campionato quest’anno ha realizzato 9 gol (7 nel 2024) in 27 presenze (1 gol ogni 195′). Il secondo, di gol da quando è arrivato a gennaio in Serie A ne ha segnati 7 (5 nelle prime tre presenze, poi una fase di appannamento fino alla rete contro il Monza) in quasi la metà delle apparizioni del compagno di reparto (14), 1 gol ogni 145′. Solo due reti in meno, dunque, nonostante le 13 presenze in più del classe 2000.

Allargando il raggio a tutte le competizioni, le reti del classe 2000 serbo aumentano a 14 (alle 7 di campionato si aggiungono le 4 in Champions e il gol in Coppa Italia) a cui si aggiungono 5 assist in 39 presenze (1 gol ogni 181′), mentre quelle del classe 1998 transalpino – andato a segno solo in campionato – restano 7, a cui si aggiungono due assist serviti, ma in 17 presenze (1 gol ogni 182′). Minima spesa, massima resa dunque per l’attaccante arrivato dal PSG in prestito secco a gennaio e che, qualificazione in Champions League permettendo, la Juventus tenterà di trattenere a Torino anche per la prossima stagione.