Proseguono le opinioni su Lazio-Juventus, partita influenzata notevolmente dal rosso a Kalulu, che ha creato opinioni contrastanti.
Lazio-Juventus è andata ormai in archivio, ma non le opinioni e le reazioni dopo essa. La sfida ha visto la Juventus dover resistere in inferiorità numerica a causa del rosso al quarto d’ora del secondo tempo di Pierre Kalulu, colpevole di aver colpito Castellanos. Il colpo non è stato visto dal direttore di gara, che ha avuto la necessità di riguardare l’azione al VAR, non avendo poi dubbi sulla scelta.
Dubbi che, però, sono nati tra i tifosi e non solo. Sull’accaduto ha parlato anche l’ex allenatore della Vecchia Signora, Fabio Capello, che ha parlato in modo netto sull’accaduto.
Lazio-Juve, Capello sul rosso a Kalulu: “In Premier non l’avrebbero mai dato”
Fabio Capello, in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ha fatto il punto sulla lotta al 4° posto in Serie A, su Lazio-Juventus, e sull’episodio che ha per protagonista Kalulu e Castellanos. Secondo l’ex allenatore bianconero, infatti, il cartellino rosso estratto al difensore ex Milan è stato un qualcosa di esagerato.

Capello ha infatti affermato che i giocatori approfittano del VAR, che premia questo tipo di atteggiamenti: “La partita è stata rovinata da Kalulu. La Juventus stava facendo bene e creava pericoli alla Lazio. Poi il gesto stupido di Kalulu, ma ormai i giocatori si buttano per terra e sperano nel VAR, che spesso il premia”.
Poi l’accenno sulla differenza di contatti e decisioni rispetto alla Premier League: “In Inghilterra non lo avrebbero nemmeno preso in considerazione questo episodio. Il rosso del francese ha cambiato la gara e aiutato la Lazio ad arrivare al pareggio”.
Per la Juventus è il secondo episodio di questo genere che capita in poco tempo. Prima di questo gesto di Kalulu, infatti, c’era stato il rosso diretto di Kenan Yildiz, reo di aver colpito a palla lontana Bianco: “A Kalulu cosa vuoi dire, lo sa che ha fatto una stupidaggine. Senza quella sciocchezza la Juventus avrebbe vinto. Mi era piaciuta la squadra di Tudor fino a quel momento, convinta ed equilibrata”.