Pierre Kalulu si è raccontato nel nuovo podcast di Juventus Creator Lab: ecco le parole del difensore francese.
Pierre Kalulu è sicuramente una delle note più positive di questa stagione della Juventus. Arrivato in estate in prestito con diritto di riscatto dal Milan, il difensore francese ha fin da subito convinto tutti, tornando ai livelli mostrati nel corso della stagione che terminò con la conquista dello Scudetto da parte del Milan.
Intervistato nel primo episodio del nuovo podcast di Juventus Creator Lab, Kalulu ha raccontato alcuni momenti della sua carriera, soffermandosi anche sulla magica notte di Champions League contro il Manchester City.
Juventus, Kalulu torna sulla vittoria contro il City: “Eravamo forti e uniti”
Pierre Kalulu si è raccontato a SmallTalk, il nuovo podcast di Juventus Creator Lab che esplora le storie più autentiche di chi vive il mondo della Juventus. Nel corso della lunga chiacchierata con Carlo Pastore, il difensore francese ha raccontato le sensazioni e le emozioni della notte di Champions League che ha visto i bianconeri trionfare contro il Manchester City, notte in cui fu proprio lui a marcare Erling Haaland:
In quella partita, come il City, sembrava non avessero molta voglia. Un successo fantastico che ci ha dato fiducia. La squadra era forte e unita ed è la cosa più bella del calcio, il sentire di potersi aiutare a vicenda.
Una notte che sembrava poter essere il punto di svolta di una stagione piena di alti e bassi ma che, alla fine, ha portato addirittura all’esonero di Thiago Motta. Voluto fortemente dall’ormai ex tecnico bianconero, Kalulu ha raccontato di aver sempre creduto di poter raggiungere grandi palcoscenici:
Ho sempre sognato in grande, mi sono allento per migliorare. Più crescevo e più vedevo che tutto era possibile e non fuori dalla mia portata e che potevo giocare contro chiunque.
Juventus, Kalulu si racconta: dal trasferimento al Milan all’arrivo a Torino
Tra i temi trattati nel corso della puntata, Pierre Kalulu ha raccontato anche le sensazioni prima del suo trasferimento dal Lione al Milan dell’estate 2020:
In quel momento ho pensato dove sarei migliorato e sono andato a Milano, sapevo che era una scelta difficile. Per la prima volta nella mia vita avevo davvero una scelta e dovevo prendere una decisione. Quando lasci la famiglia e il tuo paese, all’inizio ero da solo e non parlavo italiano. I primi sei mesi sono stati duri.
Poi l’arrivo a Torino della scorsa estate, città che lo ha accolto e stupito fin da subito:
La prima volta in centro l’ho trovato molto bello, quasi una città francese e mi ha colpito. E poi c’è il fiume Po… Una città tranquilla, bellissima. Per me Torino dal punto di vista estetico è più bella di Milano, dove ci sono più cose da fare invece.
