Continuano a susseguirsi i pareri sulla decisione della società bianconera di ingaggiare Tudor al posto di Thiago Motta
L’esonero di Thiago Motta e l’arrivo di Igor Tudor alla Juventus, incastrati tra la batosta di Firenze e la sfida fondamentale contro il Genoa, hanno scatenato un vero terremoto in casa bianconera. Da una parte c’è chi parla di un fallimento annunciato, dall’altra chi cerca di capire come rientrare nella lotta Champions.

Con Thiago Motta, la Juventus aveva fatto un investimento importante, non solo economico ma anche di idee. L’ex allenatore del Bologna era stato scelto per aprire un ciclo. I punti fondamentali erano l’abbassamento del monte ingaggi, un ringiovanimento della rosa con il calciomercato Juventus orchestrato da Cristiano Giuntoli e, allo stesso tempo, garantire una squadra competitiva, almeno per un posto tranquillo in Champions League. Il campo però ha raccontato una storia diversa e ora anche il quarto posto sembra un diventato tutt’altro che sicuro
Esonero Thiago Motta: un progetto naufragato troppo presto
Quando la Juventus ha puntato su Thiago Motta, l’entusiasmo era palpabile. Ci si aspettava tanto da lui, qualcuno anche troppo, ma d’altronde il calciomercato è stato ricco di colpi importanti come Teun Koopmeiners, Douglas Luiz e Nico Gonzalez. I colpi da novanta firmati Giuntoli erano un messaggio chiaro alla Serie A: i bianconeri volevano tornare a ruggire.

Non è un mistero che la squadra abbia faticato a trovare un’identità. Il gioco propositivo di Motta, che aveva incantato a Bologna, a Torino si è trasformato in un puzzle senza soluzione, senza sottovalutare un gruppo che non sembrava nemmeno così tanto coeso, bastai pensare che solo Mbangula per ora ha salutato il tecnico sui social.
Ad inizio stagione l’obiettivo minimo, la qualificazione in Champions League, sembrava alla portata. Ora, invece, la Juventus si trova a fare i conti con una classifica che non rende giustizia agli investimenti estivi. I tifosi, con il cuore in mano, si chiedono cosa sia andato storto: colpa dell’allenatore, dei giocatori o di una strategia che ha fatto acqua da tutte le parti?
Tudor allenatore della Juventus: scelta giusta o azzardo?
L’arrivo di Igor Tudor sulla panchina della Juventus ha diviso l’opinione pubblica, come naturalmente che sia. C’è chi lo vede come un traghettatore, un uomo capace di portare la barca in porto in attesa di tempi migliori, e chi invece storce il naso. Tra questi ultimi c’è Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, che non ha usato giri di parole: “Tudor è stato traghettatore di Lazio e Udinese, non può essere l’allenatore giusto manco per una partita o due partite”.
Effettivamente, il curriculum di Tudor non brilla per continuità. L’ex difensore croato ha dimostrato di saper gestire situazioni complicate – lo ha fatto a Udine e a Roma con la Lazio – ma il suo stile ruvido e pragmatico stride con l’idea di una Juventus abituata a dominare. Quello su cui può contare è sicuramente un passato in bianconero, oltre ad un carattere particolarmente noto per la sua serietà.