Ci siamo, l’avventura di Thiago Motta alla Juve è praticamente conclusa: spunta la clausola per il nuovo allenatore
Il dado è tratto, ma stavolta senza vincere. Dopo le riflessioni interne, il confronto con Elkann e aver valutato l’operato complessivo di Thiago Motta, quindi quello degli ultimi giorni, la Juventus ha preso la sua decisione finale. L’ex Bologna sarà esonerato e non gli verrà permesso di finire la stagione con la Vecchia Signora.
C’è un’accelerazione anche sui tempi, visto che Motta dovrebbe ricevere la comunicazione oggi – non si aspetterà neanche le ragioni economiche di farlo ad aprile. La rivoluzione bussa alla porta e non aspetta, ma ci sono nuove ragioni ben precise che hanno portato alla scelta di una svolta immediata.
Thiago Motta via già oggi: un’altra ragione per l’esonero
Non bastassero le durissime sconfitte contro Atalanta e Fiorentina, le eliminazioni clamorose da Coppa Italia e Champions League e un quarto posto che si è complicato, c’è anche un’altra ragione per l’addio di Motta. Secondo Tuttosport, in allenamento negli ultimi giorni sembrava piuttosto passivo e non trasmetteva la carica necessaria per uscire da una situazione del genere.

Anzi, con le braccia dietro la schiena, osservava il lavoro dei pochi rimasti. La sua avventura a Torino, ora possiamo dirlo, peggio non poteva andare, soprattutto rispetto alle premesse. Ora è il momento di aprire la porta al nuovo e si tratta di Igor Tudor. La scelta della Juventus è confermata, nella notte è arrivata la svolta e l’accelerazione per la sua firma arriverà a breve – 24-48 ore per atterrare a Torino e per la firma sui contratti.
Per il difensore si tratta sicuramente di un ritorno a casa, visti i trascorsi come difensore e bandiera storica del club, ma anche come vice di Andrea Pirlo, anche se pure in quel caso le cose non sono andate benissimo.
La clausola che ha convinto la Juve a prendere Tudor
La differenza tra Mancini e Tudor è stata puramente contrattuale. L’ex tecnico dell’Inter ha chiesto un contratto di due anni dopo la fine della stagione in corso. Ciò avrebbe voluto dire che, in caso di fallimento nei primi mesi, la Juve si sarebbe ritrovata un allenatore che ha fallito l’obiettivo minimo.

Il croato, invece, ha accettato di mettersi alla prova solo per il finale di stagione. Avrà però una clausola di conferma, che il club potrà esercitare in caso di qualificazione alla prossima Champions.