Gleison Bremer è tornato a parlare: “Cosa mi è rimasto impresso della Juventus”, poi le parole al miele per l’allenatore.
La stagione della Juventus ha un prima e un dopo ben preciso. La data spartiacque è quella del 2 ottobre: giorno della prima trasferta europea stagionale. I bianconeri sono di scena a Lipsia e, dopo il primo successo contro il PSV Eindhoven, battono anche la squadra allenata da Marco Rose.
La partita è stata però macchiata da un evento che ha segnato indelebilmente la stagione della Vecchia Signora: il grave infortunio di Gleison Bremer nelle battute iniziali del match. Il brasiliano, che rientrerà in campo la prossima stagione, quest’oggi compie 28 anni e ha avviato sul suo profilo Instagram un nuovo progetto: “Bremer Inside“. In serata ha pubblicato il primo episodio in cui, tra gli altri argomenti trattati, ha parlato della Juventus e del suo arrivo in Italia.
Bremer Inside, il brasiliano torna a parlare: le dichiarazioni sulla Juventus
L’arrivo di Bremer in Italia è coinciso con l’approdo alla Juventus di Cristiano Ronaldo. Correva il mese di luglio del 2018, entrambi i giocatori approdano nel capoluogo piemontese, ma su due sponde opposte. “Vedevo la Juventus vincere tutti i titoli e, proprio in quell’anno, era arrivato Cristiano Ronaldo. Avevano fatto grandi acquisti ed era la squadra che dominava il campionato italiano”.

Il brasiliano continua dicendo: “Questo mi è rimasto impresso, arrivare alla Juventus è stato qualcosa di enorme. Ho avuto l’opportunità di mostrare il mio valore sia alla Juventus sia in Nazionale”.
Bremer Inside, il difensore svela: “Porto sempre con me questo allenatore”
Nel primo episodio, Bremer tratta approfonditamente soprattutto il suo approdo in Europa dall’Atlético Mineiro. “Quando ho compiuto 21 anni è arrivata l’opportunità con il Torino e non ho esitato ad accettarla, perché era l’Europa e i miei primi passi nel calcio europeo. L’allenatore era Mazzarri. Sono arrivato a 21 anni pensando che avrei giocato subito”. Il brasiliano prosegue dicendo: “Vieni dal Brasile in Europa e pensi di giocare immediatamente, ma non è andata così. Sono rimasto un anno e mezzo senza giocare e lui mi diceva sempre: ‘Calma, pazienza, avrai la tua opportunità’. E così è stato”.
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Il classe 1997 ha detto anche di apprezzare particolarmente l’ex tecnico del Napoli. “È uno degli allenatori che porto sempre con me, perché ha creduto in me, ha avuto pazienza e ha aspettato il mio momento di maturare e iniziare a giocare”. Tra gli allenatori avuti durante la sua avventura in granata c’è stato anche Juric e pure nei suoi confronti non sono mancate parole al miele da parte del brasiliano. “Anche lui è stato come un padre per me, perché nel mio ultimo anno al Torino, mi ha aiutato a diventare il miglior difensore del campionato”. Nessun cenno da parte del brasiliano, invece, nei confronti dei due allenatori avuti alla Juventus: Massimiliano Allegri e Thiago Motta.