Dopo l’intervento di Ibrahimovic sul numero di scudetti della Juventus, anche Capello è tornato sulla questione Calciopoli con una dichiarazione diretta che scatena polemiche.
Continua a tenere banco lo scandalo scommesse che sta turbando il sistema calcio italiano. Mentre altri giocatori azzurri tremano, in casa Juventus Nicolò Fagioli ha già iniziato il percorso riabilitativo per curare la ludopatia con uno psicologo.
Il centrocampista sembra ben disposto ad aiutare la procura di Torino nelle indagini, in modo da ottenere fino al 50% dello sconto di pena e tornare in campo il prima possibile per riprendere nelle proprie mani il futuro.
Ma anche in un periodo in cui l’argomento all’ordine del giorno è quello che può essere rinominato “Scommessopoli”, uno dei temi più bollenti e attuali, nonostante siano passati quasi 18 anni in Italia, rimane quello di Calciopoli, a quegli scudetti revocati alla Juventus che ancora oggi fanno discutere e non cesseranno mai di scatenare polemiche nel nostro calcio.
A riaccendere la miccia ci ha pensato ieri Zlatan Ibrahimovic, ospite al Festival dello Sport di Trento. Lo svedese ha infatti dichiarato come gli scudetti della Vecchia Signora siano 38 e non 36, in virtù dei due campionati vinti sul campo da una squadra che, a detta dello svedese, era la più forte di tutte.
Juventus, l’argomento Calciopoli non tramonta mai: Capello si schiera
Il fuoriclasse ex Milan trascorse a Torino due stagioni, dal 2004 al 2006, per poi trasferirsi a seguito dello scandalo all’Inter. Durante i due anni passati sotto la Mole Ibra ebbe come allenatore Fabio Capello, allenatore ritenuto fondamentale nella propria crescita. All’evento condotto da Luigi Garlando l’ex attaccante ha dichiarato come il tecnico friulano abbia cambiato un calciatore che, arrivato in Italia, prediligeva la tecnica ma aveva lacune sotto il punto di vista della concretizzazione.
Lo stesso Capello è tornato sulla questione Calciopoli, affermando quanto segue in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2023/2024 del Limec (istituto universitario per mediatori linguistici):
“Alla Juve gli scudetti sono 38. Noi abbiamo vinto sul campo, avevamo una squadra troppo forte, non avevamo bisogno di alcun aiuto”.
Parole che quindi si accodano a quanto espresso con fermezza da Ibrahimovic. Nessuno infatti potrà togliere l’orgoglio e le vittorie guadagnate sul rettangolo verde da un’armata formata da campioni del calibro di Alessandro Del Piero, Davide Trezeguet, Ibra stesso, Pavel Nedved o Lilian Thuram,a prescindere da ciò che la giustizia sportiva ha deciso.