Inchiesta Juve, ulteriore attesa per la sentenza: Chinè richiede proroga di 20 giorni

Le vicende giudiziarie che vedono coinvolte la Juventus e l’ex dirigenza non mancano di certo di colpi di scena.

Il tempo delle indagini sarebbe dovuto scadere oggi, ma nuove carte a disposizione della procura hanno richiesto ulteriori approfondimenti.

Se l’obbligo di consegna della carta Covisoc da parte degli avvocati difensori, imposto dalla sentenza emessa dal Tar, poteva rappresentare un punto a favore della Juventus, l’approfondimento sulla manovra stipendi richiesto dalla Procura potrebbe peggiorare la situazione.

Inchiesta Juve, la mossa di Chinè che preoccupa i tifosi

Il procuratore federale Giuseppe Chiné avrebbe richiesto una nuova proroga di 20 giorni, l’ultima applicabile, per il filone di indagini che comprende le sospette partnership con altre società e la manovra stipendi.

Per questo motivo la Procura di Torino ha inviato gli atti delle indagini anche ad altre sei procure: Bologna, Cagliari, Genova, Udine, Bergamo e Modena per il Sassuolo.

Di seguito quanto evidenziato da La Gazzetta dello Sport sulla possibile nuova data del processo e su un eventuale coinvolgimento dei calciatori:

Sulla vicenda, oltre ai club. potrebbero anche rischiare i calciatori (il Codice di giustizia sportiva Figc prevede “almeno un mese di squalifica”), qualora avessero firmato questi accordi fuori dalle procedure consentite e dal deposito in Lega e in Federcalcio. Per l’eventuale processo, si può immaginare una data nella seconda metà di maggio.

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