Il pareggio in Europa League contro il Nantes rappresenta un ennesimo passo falso per la Juventus in questa stagione. Per i bianconeri questa competizione è diventato l’obiettivo stagionale numero uno dopo la penalizzazione di 15 punti subita in campionato e il pari casalingo aggiunge tanta pressione in vista del ritorno in Francia.
Evidente a fine gara è stato il nervosismo dell’allenatore bianconero Allegri, il quale è sembrato piuttosto agitato nella consueta intervista post gara. Secondo quanto riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, dietro questo nervosismo ci sarebbe però non solo il risultato della partita.
I dubbi della società su Allegri: addio in vista?
Infatti, secondo la rosea, il ribaltone societario che ha portato alle dimissioni di Agnelli e Nedved avrebbe diminuito la forza della posizione dell’allenatore toscano, il quale era stato difeso dall’ex presidente anche nei momenti più difficili (come l’uscita dalla Champions ai gironi).
D’altronde, già da prima del ribaltone Allegri si considerava un po’ un “uomo solo al comando”, in parte per un’assenza di fiducia già presente in parte della società. Adesso, l’assenza di una figura di raccordo autoritaria come Nedved lo ha convinto ancora di più a gestire tutto da solo, facendo riferimento solo a pochi fedelissimi.
Adesso, la pressione è sull’Europa League, ma non solo. Infatti, non è tanto in dubbio il valore di Max come tecnico, quanto piuttosto la sua capacità di valorizzare i giovani. Sarà quindi la crescita che l’allenatore riuscirà a garantire alla rosa a risultare decisiva sulla decisione della società.
Felice Luongo
