Juventus, cosa rischia Santoriello? Il presidente dell’Associazione Magistrati fa chiarezza

Nella serata di lunedì è esplosa una polemica sui social nei confronti del pm Ciro Santoriello, in seguito a delle parole pronunciate in un convegno a Roma nel 2019. A far esplodere l’indignazione dei tifosi bianconeri sui social è stata una parte del discorso in cui il pm dell’inchiesta Prisma diceva che era un tifosissimo del Napoli e che odiava la Juventus. Nelle ultime ore sono circolate varie ipotesi, tra cui quella che Santoriello potesse fare un passo indietro rispetto alla titolarità del fascicolo. A riguardo è intervenuto il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia.

Le dichiarazioni di Santalucia

Santoriello pm

Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, ha commentato a La Repubblica la vicenda che coinvolge Ciro Santoriello: di seguito le sue dichiarazioni.

L’animo del tifoso ha ruggito e ha portato Ciro Santoriello a usare espressioni poco felici. Si tratta di un collega a cui comunque tutti riconoscono una grandissima levatura professionale. La nostra cultura popolare, quando si parla di calcio, rende tollerabili toni ed eccessi linguistici inaccettabili in tutti gli altri ambiti“.

Santoriello è un pm e, come tale, non è ricusabile. Il pubblico ministero è una parte nel processo, anche se atipica, perché rappresenta lo Stato. Certo, per gravi ragioni di convenienza i pm hanno il dovere di astenersi. Ma qui parliamo di un’inchiesta importante, che non è affidata a un solo magistrato, è un lavoro di squadra, quindi – anche volendo malignare sulle intenzioni – la passione calcistica di un singolo può incidere in maniera minima sull’attività processualeTutt’altro discorso se queste parole fossero state pronunciate da un giudice: in quel caso il codice prevede strumenti molto più invasivi, fino alla ricusazione, per cancellare qualsiasi ombra di parzialità“. 

Odio è una parola che non vorrei mai leggere né sentire. Ma fa parte del gergo calcistico: chi è tifoso sa che non si tratta di vero odio, ma dell’affermazione di una forte rivalità. Comunque un uso più appropriato delle parole farebbe un gran bene a tutti“.

Clemente Grimaldi

Impostazioni privacy