Una vera e propria doccia fredda per la Juventus nella serata di ieri dopo la notizia della richiesta di penalizzazione avanzata dalla Procura Federale.
Accolta l’istanza per la riapertura del caso plusvalenze e per la Juventus è arrivata la sanzione choc di 15 punti di penalizzazione. Pena dunque superiore rispetto alla richiesta del Procuratore Federale di soli 9 punti. Le sanzioni sono solo per la Juventus, sono stati invece prosciolti tutti gli altri club.
La Corte Figc ha deciso anche di assegnare 2 anni e mezzo di inibizione a Paratici, 2 anni ad Agnelli e Arrivabene, 1 anno e 4 mesi a Cherubini, 8 mesi a Nedved.

Tuttavia, ciò che ha fatto discutere è anche il proscioglimento per gli altri club coinvolti. Ma per quale motivo? A cercare di fare chiarezza è l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
Inchiesta Prisma, prosciolti gli altri club: il motivo
Di seguito, quanto riportato dal quotidiano:
“Ma che cos’è che ha portato a questa sentenza che, diciamoci la verità, ha spiazzato ogni pronostico pubblico e privato? La chiave giuridico-sportiva è stata il tirare in ballo l’articolo 4. È una specie di principio informatore del Codice di Giustizia Sportiva, semplificando, quello della ‘mancata lealtà’»’. ‘Mancata lealtà’ che è stato il cuore del verdetto. Non più l’affare, il giocatore ipervalutato a bilancio, le operazioni di qua e di là con diversi club. Ma il ‘sistema’. Se non fosse stato così, le altre società sarebbero state punite. E invece zero con gli avvocati di tutti gli altri club, primo fra tutti Mattia Grassani che assisteva Pisa, Genoa e i dirigenti del Parma.
Dunque, una questione di «sistema». È lì, fra i contenuti delle intercettazioni, anche e soprattutto nella loro «forma», quel «tutta la m***a che sta sotto» pronunciato da Agnelli per esempio, hanno portato Chiné a chiamare in causa proprio quell’angolo di Codice combinandolo con la «violazione gestionale ed economica» dell’articolo 31, che al primo comma prevede solo una multa (sempreché l’irregolarità non sia stata determinante per l’iscrizione ai campionati). Più che una somma è stata una moltiplicazione. Per Chiné l’afflittività della sanzione doveva essere una sola cosa: lasciare la Juve fuori dall’Europa. Niente Champions, niente Europa League, niente Conference League”.