Riportata in alto dai giovani, tradita dai “vecchi”. Se vogliamo trovare una certezza nella Juventus di quest’anno, piena di dubbi e contraddizioni, è questa: i più piccoli meritano di essere messi al centro del progetto.

Juve, i giovani al centro: tutte le buone ragioni
È grazie alla loro verve che la Signora ha rialzato la testa nel finale contro il Benfica, è grazie alla loro energia che contro il PSG – all’Allianz Stadium – la Juve poté uscire a testa alta ed è anche grazie alla loro affidabilità che i bianconeri sono riusciti nell’impresa – visti i tempi – di inanellare 8 vittorie consecutive.
I gol di Fagioli, decisivo contro Inter e Lecce. Il dinamismo e la juventinità di Miretti. Le sgasate e l’estro di Iling Junior e Soulé.
La Juve attuale non può e non deve prescindere da questo. Ed è per tutti i suddetti motivi che suona un po’ stonata l’esclusione dall’undici iniziale nella partita contro il Napoli.
Soprattutto in mezzo al campo, dove Fagioli e Miretti hanno giganteggiato negli ultimi mesi tanto da scatenare paragoni importanti, forse anche un tantino esagerati.
Allegri ci pensi bene: a questa squadra – anche contro i partenopei – è sembrata mancare un po’ di fame e razionale spensieratezza.
Tutto ciò che può darti in dono un giovane con l’animo leggero e la testa sulle spalle.
PIERFRANCESCO VECCHIOTTI