Benfica-Juventus, crollano i ‘big’ e si esaltano i giovani: è il momento di Iling-Junior

Ed eccoci qua, in una situazione che fino a due mesi fa sembrava quasi impossibile, la Juventus è fuori dalla Champions League dopo cinque partite e deve giocarsi la qualificazione in Europa League contro il PSG, sperando che il Benfica non lasci passare il Maccabi Haifa nella strada verso il goal.

Dopo le ultime vittorie contro Torino, non molto pirotecnica e risolta da Dusan Vlahovic, e il 4 a 0 contro l’Empoli, dove si era rivista una Juventus con grinta e voglia di vincere, arriva una sconfitta contro il Benfica che porta i bianconeri a dover dire addio alla massima competizione europea.

Partita che non ha presentato grandi novità, una Juventus spenta, con poco gioco e invece un Benfica con voglia di vincere, di dare spettacolo e di arrivare agli ottavi di finale anche senza colui che l’anno scorso li ha portati vicini all’impresa contro il Liverpool, Darwin Nunez.

Per 75 minuti si è assistito ad una Juventus che non ha presentato l’euforia e la voglia di vincere che ci si aspettava dopo le ultime partite e priva della consapevolezza che quella di ieri sera sarebbe stata un ‘mata mata‘, cioè una partita da vincere assolutamente o almeno provarci fino all’ultimo.

Invece assistendo alla partita si è potuto notare come i giocatori bianconeri siano scesi in campo come già rassegnati, come se stessero andando a giocare una partita priva di significato.

Il Benfica invece sapeva bene cosa fare ed ha dato spettacolo di fronte a tutti i propri tifosi arrivando anche ad un passo dal 5 a 1 che avrebbe chiuso la partita e distrutto qualsiasi speranza bianconera.

Benfica-Juventus, i giovani portano speranza

Invece la speranza c’è stata ed è nata proprio dopo l’errore davanti la porta di Rafa Silva, che avrebbe potuto siglare una tripletta, ed è nata grazie a Fabio Miretti, che si conferma un futuro pilastro del centrocampo della nazionale italiana, a Matias Soulé e a Samuel Iling-Junior.

I tre giovani, entrati per far rifiatare i big da un Massimiliano Allegri ormai rassegnato alla sconfitta, hanno dimostrato di avere quella grinta che serve alla Juventus e che giocatori che sulla carta vengono ritenuti migliori non hanno o almeno non riescono a dimostrarlo.

Sui tre giovani spicca sicuramente Iling-Junior, con la lunga corsa e con l’assist al bacio per il 4 a 2 di Arek Milik.

Benfica-Juventus
Alex Sandro Mckennie Benfica Juventus

Benfica-Juventus, disastro Allegri

Se da un lato però vi è la gioia per questi talenti e per il loro coraggio, dall’altra c’è l’eliminazione dalla Champions League, che sappiamo bene quanto sia importante per una società come la Juventus anche tenendo in considerazione il bilancio disastroso da risanare.

La Juventus sembra essere arrivata ad un punto morto, i giocatori ritenuti ”big” ormai non rendono più e se lo fanno lo fanno per una, massimo due partite, per poi spegnersi di nuovo.

Dopo ieri è stato provato tutto ciò che si poteva provare e difficilmente Massimiliano Allegri potrà ritenersi tranquillo. Perché lo si deve dire: la colpa è principalmente sua.

Non si può ritenere esente da colpe o una parte del problema, sembra essere lui il problema. Un allenatore che vede la squadra euforica, che dopo mesi di vuoto gioca con gioia e con belle giocate, non può prima di una delle partite più importanti della stagione lamentarsi di ciò e augurarsi che la squadra non abbia questa euforia anche contro il Benfica.

Forse è arrivato il momento di salutare per Massimiliano Allegri, anche per dignità propria e per non andare via magari a fine stagione odiato dai tifosi che l’hanno tanto amato in passato.

Però una cosa è certa, le strade devono separarsi il prima possibile, per evitare che questa diventi la peggior stagione della storia della Juventus recente.

Giacomo Pio Impastato

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