“Non smettere mai di cercarmi”: una storia d’amore lunga quattro anni

“Penso sempre a quello che è stato, tutto perfetto, niente di sbagliato”. Non c’è frase migliore per descrivere questi quattro anni anni con Rita Guarino sulla panchina della Juventus Women. Una storia d’amore lunga, intensa e bellissima.

“I nostri sogni (…) con la paura che non sia vero”

Rita era stata scelta nel 2017 dal Direttore Stefano Braghin per dare vita insieme a questo nuovo progetto: la Juventus Women. Probabilmente neanche nella migliore delle idee la squadra costruita partendo da un foglio bianco avrebbe infranto tutti questi record: in 111 partite 92 vittorie. Sono stati messi a segno 339 gol e ne hanno subiti soltanto 66, inutile dire che Rita ha costruito una vera e propria corazzata.

I ricordi che affiorano alla mente sono tanti: proprio ieri era l’anniversario del primo Scudetto vinto al cardiopalma. Allo stadio Silvio Piola di Novara, con il temporale che incombeva. Alla lotteria dei rigori la freddezza delle bianconere ha avuto la meglio e da quel 20 maggio 2018 le bianconere si sono rivelate inarrestabili. Quella conferenza stampa per presentare il progetto Women, la foto abbracciata a Massimiliano Allegri. L’esordio amaro in Women’s Champions League contro il Brondby, per citarne alcuni.

“Mentre fuori il sole sorge piano, e piano piano tu vai già via”

Quel cammino passato per quattro Scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppa Italiana sembrava destinato a non terminare. Rita aveva recentemente rinnovato il suo contratto fino al 2022, però, anche le migliori storie d’amore sono destinate a finire. Rita Guarino lascia la panchina della Vecchia Signora. Chi prenderà il suo posto ancora non è stato reso noto. L’interrogativo in questo momento è uno solo: “sarà la fine di un ciclo?” perché sarà difficile fare meglio di quanto fatto dall’allenatrice torinese.

Coach Rita Guarino ha costruito partendo proprio da un foglio bianco una squadra a sua immagine, scegliendo le giocatrici su cui investire. La prima bianconera a firmare era stata la giovanissima Lisa Boattin, terzino classe 1997. Dopo Lisa è stata la volta di Martina Rosucci, Barbara Bonansea, Laura Giuliani, Federica Russo, Tujia Hyyrynen, Sara Gama, Cecilia Salvai, Martina Lenzini, Valentina Cernoia, Aurora Galli e Arianna Caruso. Insomma, un mix tra giovani talenti e giocatrici di esperienza che si è rivelato vincente, i numeri parlano chiaro.

Non si sarebbe potuta scegliere persona migliore per guidare la squadra femminile e per portare in alto il nome di Madama. Rita è torinese di nascita e la Juventus è sempre stata la sua squadra del cuore, sicuramente avrebbe sempre voluto portarla in trionfo.

Sono stati quattro anni lunghi, intesi, emozionanti. Sono stati quattro anni in cui il calcio femminile è cresciuto e sotto certi aspetti è cambiato, maturato. È stata scritta la storia: la Juventus Women ha giocato all’Allianz Stadium per ben due volte, anche se una a porte chiuse. Si è visto tutto il cuore dell’allenatrice al triplice fischio del match contro la Fiorentina quando non ha potuto fare a meno di lasciar spazio alla gioia, perché aveva vinto e lo aveva fatto proprio lì, nel “suo” stadio. Tra i tanti ricordi anche l’esultanza al gol meraviglioso di Valentina Cernoia contro il Tavagnacco in cui era impossibile non lodare la numero 7.

L’impresa sfiorata contro il Lione in Women’s Champions League nel match di andata è stata la prova dell’importanza di Rita Guarino sulla panchina: una partita preparata alla perfezione, con la cura di ogni dettaglio. La sua laurea in Psicologia le ha sempre permesso di aiutare al meglio le sue giocatrici sotto ogni aspetto. Arianna Caruso ha recentemente raccontato che la prima allenatrice a schierarla a centrocampo è stata proprio Guarino. Un altro aneddoto che descrive al meglio l’allenatrice è stato spiegato da Federica Cafferata che da piccola non voleva legarsi i capelli e, ora in Serie A, grazie a coach Guarino ogni domenica scende in campo con i capelli raccolti.

“E più sarai lontana e più sarai con me, tu intanto fai bei sogni perché sono i nostri sogni”

Non c’è frase migliore per augurare il meglio a Rita Guarino per il suo futuro, che la vedrà lontana da Torino e dalla Vecchia Signora. Domenica però riceverà il tributo dei suoi tifosi sicuramente presenti fuori dai cancelli di Vinovo e alzerà il suo ultimo Scudetto in bianconero. Un titolo cercato, voluto, conquistato. Cercherà di vincere anche contro l’Inter per mantenere la striscia positiva e non aver ottenuto mai un risultato diverso dalla vittoria in questa Serie A.

Sarà un giorno di festa, con un pizzico di tristezza, per quello che è stato ma che non sarà più. La Juventus perde una grande allenatrice ma, soprattutto, una grande donna. Il futuro sicuramente le riserverà ancora grandi successi e una grandissima carriera. Madama sarà sempre riconoscente a coach Guarino, anche se sicuramente un pezzo di Rita Guarino sarà sempre della Vecchia Signora. Per i trionfi, per le sconfitte che sono state poche, per aver fondato questa squadra da zero e averla portata sul tetto d’Italia. Un semplice grazie non basta, nessuna parola sarà mai sufficiente.

Miriana Cardinale

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