CorSera – La guerra delle Asl: cosa prevede la normativa e gli sviluppi futuri

L’intervento dell’Asl che ha impedito (secondo la società azzurra) al Napoli di raggiungere Torino potrebbe essere il primo di una vera e propria guerra territoriale che potrebbe portare nientemeno che al blocco del campionato.

Il Corriere della Sera fa luce su quanto successo ieri e sugli sviluppi futuri. Il ministro dello Sport Spadafora e il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) hanno lasciato intendere che l’azione dell’Asl sia stata corretta ma questo potrebbe portare a blocchi a catena: il Milan ha giocato pur avendo isolato due positivi senza che l’azienda sanitaria locale intervenisse per fermarlo. Il rischio è dare alle Asl il potere di bloccare le partite e quindi il campionato, che non ha spazio per i recuperi.

L’Asl di Napoli ritiene però che il suo intervento sia stato corretto in quanto la situazione contagi è divenuta di un altro livello dopo la partita con il Genoa, mettendo a rischio la salute degli atleti e dei comuni cittadini. In realtà però FIGC e Lega Serie A ritengono che l’azienda sanitaria locale non abbia alcuna possibilità di agire e così facendo abbia violato la circolare del ministro della Salute Speranza e le direttive del CTS, che in pratica fungono da “legge dello stato italiano“, che ovviamente è superiore agli interventi locali.

Tuttavia non c’è incongruenza con quanto scritto sopra: in precedenza il CTS ha stabilito che le sue direttive sono super partes e pertanto superiori a quelle locali, mentre ieri ha improvvisamente fatto sapere che l’intervento dell’Asl è stato legittimo. Tutto questo è materia per gli avvocati delle parti in causa, non dei giornalisti.

Christian Carnevale

Laureato in Lettere, dottorando in Scienze Politiche all'Università di Roma La Sapienza, la cui passione per la storia delle relazioni internazionali non è inferiore a quella per il gioco più bello del mondo. Nella grande famiglia di Rompipallone dall'agosto 2019, sempre con uno sguardo ipercritico sul mondo del calcio.

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