Paulo e Cristiano, i gioielli della Signora

Diciotto anni fa la Gazzetta dello Sport mise in commercio una serie di dieci videocassette nelle quali ripercorreva la storia bianconera. Uno di questi VHS era dedicato alla coppia-gol più amata dai tifosi juventini, almeno dagli Under 40, e si intitolava: “Alex e David, i gioielli della Signora.

Oggi, quando ormai quel filmato è diventato maggiorenne, all’ombra della Mole è scoppiato un nuovo amore. E quando si parla di affinità così importanti non si tratta soltanto di campo, di gol, di esultanze: è qualcosa di più profondo, e a Torino lo sanno bene.

I tifosi bianconeri di tandem così hanno avuto la fortuna di godersene tanti, tre in particolare: Sivori e Charles, Del Piero e Trezeguet, Dybala e Ronaldo. Parliamo di epoche diverse, di calciatori diversi ma con una costante ben precisa: il numero 9 (che diventa 17 con Trezeguet e 7 con Ronaldo) che prende per mano il suo amico fantasista e lo porta alla consacrazione definitiva; il numero 10 che con quell’aria di spavalderia ed incoscienza porta la sua spalla a segnare, gioire, divertirsi. Il cinismo e la razionalità dell’uno che miscelati all’estro e alla fantasia dell’altro formano un mix letale, spesso vincente.

Fu così tra John e Omar, col primo a bacchettare il secondo (a volte anche con le maniere forti) e con l’argentino senza il quale, semplicemente, quella coppia, quella leggenda, non sarebbe mai esistita. Fu così con Alex e David: il fuoriclasse di Conegliano Veneto rinato, dopo un periodo nero, al fianco del francese; Trezeguet ricambiato dai mille lampi di luce, di classe, di gioia, del suo capitano. È così adesso con Paulo e Cristiano. Per loro non è stato amore a prima vista, o forse sì: fatto sta che dopo un anno da separati in casa, forse a causa dei tatticismi, forse per paura di innamorarsi davvero, oggi si sono scelti, definitivamente.

E non è tanto una questione di numeri, seppur questi siano “impietosi”: in due nella stagione corrente contano 51 gol e 21 assist. Quello che certifica l’esistenza del legame sono gli abbracci, gli sguardi complici; quello che rimane e rimarrà nella memoria di Paulo sono i passaggi di Ronaldo nei momenti di difficoltà, come a dirgli: “Tu con me puoi giocarci, io ci credo”; quello che segnerà per sempre il cuore del fenomeno portoghese è l’altruismo, il pallone ricevuto perché ormai il compagno ne sente il respiro, i sorrisi.

E così nei prossimi anni sui giornali, sui libri, in una camera da letto con in braccio un bambino, si parlerà di due amanti che un po’ hanno tergiversato ma alla fine si sono presi. E hanno illuminato, come solitamente due gioielli illuminano una Signora.

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