Douglas Costa a DAZN: “Qui per vincere la Champions con la Juventus”

DAZN Brasile ha intervistato l’esterno Douglas Costa, che si è raccontato in una lunga intervista: tra la sua carriera, il passaggio in bianconero e la sua ossessione:

INIZI IN BRASILE

“In Brasile vogliono che torni al Gremio, ma per loro sarei troppo costoso. Tornerò in Brasile quando il mio acquisto non danneggerà economicamente il club. Sono molto affezionato a oro ma mi sento bene per poter spiccare ancora in Europa”

CAMBIAMENTI CLIMATICI

“A Torino fa freddo e fa buio presto, a volte c’è un po’ di sole. L’Italia è simile al Brasile il cibo è ottimo e capisco la lingua. Qui è tutto perfetto, mi trattano benissimo, in Germania però i tifosi sono più tranquilli, gli italiani sono come i brasiliani, hai sempre i loro occhi addosso”.

AMORE BIANCONERO

“Ora non lascerei la Juve, qui è una famiglia. ti senti libero e amato. All’inizio era difficile, soprattutto la tattica ma ora va tutto bene. Sono concentratissimo per imparare da Cristiano Ronaldo, se io lui e Dybala siamo al 100% possiamo andare in alto”.

OSSESSIONE CHAMPIONS

“La Juventus vuole vincere la Champions League ed è per questo che sono venuto qui. Sto vivendo un’avventura folle, vogliamo provare ad alzare quella coppa, dopo avrei la sensazione di aver raggiunto il traguardo“.

ESPERIENZA TEDESCA

“Nella mia crescita Guardiola ha fatto la differenza, giocavo nel mio ruolo e mi disse: “Qui abbiamo un piano per la tua carriera, vieni da noi Douglas? Sei pronto per imparare il nostro calcio?” E io gli risposi che ero pronto. Al Bayern è stato molto triste perché pensavo riuscissimo a vincere, eravamo tutti al top in una squadra straordinaria, anche alla Juve il livello è al massimo ma al Bayern tutti eravamo al top della carriera”.

LA GUERRA

“Sono andato via di casa a dodici anni, a 19 ero allo Shakhtar, è andato tutto velocissimo. Nel 2014 la guerra tra Russia e Ucraina ci costrinse a trasferirci a Kiev, è stato difficile, avevo appena ristrutturato casa e sono stato costretto a trasferirmi. Il ragazzo che mi ha venduto la casa è sparito senza restituirmi i soldi”.

LO SPUTO A DI FRANCESCO

“Quell’episodio mi fece star male, non sono così. Mi si è spenta la testa per 10-15 secondi, ho avuto un black-out. ho imparato molto, però ho lavorato sulle mie reazioni so che i bambini ci guardano. I ragazzini vorrebbero essere come me o giocare nella Juventus, vivere quello che vivo io. Non lo rifarei più ma ho imparato la lezione”.

VITA PRIVATA

“Vivo insieme col mio amico Yann da un anno circa, è difficile stare lontano dal tuo paese e qui ci aiutiamo molto. Ha un cuore enorme anche se ha un modo di fare molto serio. Non esco spesso da casa, le mie giornate tipo sono uscire alla mattina, palestra, allenamento poi torno a casa, aspetto il cuoco e la sera guardo le partite o un film. Ho un appartamento grande e ho spazio per tutto, ovviamente anche per biliardino, teqball e barbeque”

“Mi mancano i miei figli e i miei genitori. Mio padre è stato il mio primo allenatore e mi ha insegnato a stare lontano da alcol e fumo. Mia madre la sento molto spesso perchè è un po’ più ansiosa di mio padre”

GRANDI OBIETTIVI

“Non ho fatto lo stesso percorso dei miei amici di infanzia, qui sto vivendo un sogno. Se ripenso a quando avevo 6/7 anni quando iniziavo a giocare con mio padre non pensavo di arrivare fino a qui. Vengo da Sapucaia, dove ci sono 130mila persone e già essere al Gremio per me era incredibile. Lo Shakhtar, il Bayern, la Juve: il percorso è stato lungo ma voglio fare ancora di più”.

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