Armenia-Italia: la partita dei bianconeri Bonucci e Bernardeschi

A causa degli infortuni di Mattia De Sciglio e del capitano Giorgio Chiellini, l’Italia che ieri sera ha battuto l’Armenia in rimonta ha schierato soltanto due juventini dal primo minuto: Leonardo Bonucci e Federico Bernardeschi.

BONUCCI

Leonardo Bonucci ha giocato due partite in una: male nel primo tempo, molto meglio nel secondo, dove si è reso protagonista con lanci di alto livello e soprattutto col cross per il colpo di testa del vantaggio azzurro di Pellegrini.

Il centrale bianconero ha disputato i primi 45′ chiudendo in modo troppo blando su Karapetyan in occasione dell’1-0 armeno e rendendosi protagonista di un episodio in cui avrebbe simulato di aver ricevuto una gomitata proprio dall’autore del gol Karapetyan, inducendo l’arbitro ad ammonire l’avversario per la seconda volta. Lo stesso attaccante armeno si è lamentato molto anche nel post partita rivolgendosi a Bonucci tramite il proprio account Instagram: “Ho grande rispetto per quello che hai raggiunto nella tua carriera”, ha scritto Karapetyan, “ma quello che hai fatto è vergognoso”. Nei secondi 45′ si è invece visto il “solito” Bonucci, più libero che stopper, in grado di far circolare il pallone con maggior velocità e soprattutto di pennellare il cross decisivo per l’1-2 di Pellegrini a pochi minuti dalla fine, quando ormai la partita sembrava dovesse concludersi in pareggio.

BERNARDESCHI

Federico Bernardeschi è stato scelto un po’ a sorpresa dal ct Mancini a causa delle due panchine consecutive con la Juventus in Serie A. La sua è stata una partita con più bassi che alti: ha scambiato continuamente posizione con Chiesa senza risultare però mai pericoloso né a destra né a sinistra, se non in occasione della traversa scheggiata in uno dei pochi lampi della sua partita. Gli attaccanti devono fare la differenza soprattutto negli ultimi metri, ma le statistiche non sorridono al giocatore bianconero, che dalla stagione 2017/2018 ad oggi ha realizzato soltanto 9 reti. A Sarri e Mancini il compito di trovargli la collocazione giusta per farlo definitivamente esplodere anche in fase realizzativa.

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