Ronaldo, dal sogno alla rivoluzione: quando la favola diventa realtà

3 aprile e 10 luglio. Due date apparentemente insignificanti, comuni, indipendenti tra loro. Due date che però sono legate da un filo chiamato destino, quello che finisce sempre per averla vinta, che non rispetta i piani di nessuno, che sconvolge tutto. Due date che, per chi le ha vissute in questo 2018, non possono che significare una sola cosa: Cristiano Ronaldo in bianconero.

3 APRILE

Può sempre esserci un lato positivo anche nei momenti peggiori. Il 3 aprile per i tifosi bianconeri voleva dire, prima di luglio, solo una cosa: una data da dimenticare, una disfatta inimmaginabile alla vigilia, un 3-0 inaspettato subito dal Real Madrid. Il 3 aprile dopo luglio ha preso una piega diversa: l’inizio di un sogno che si è trasformato in realtà, l’inizio di qualcosa che sembrava assurdo anche solo da pensare, ma che adesso è pura e semplice verità.
Quel giorno, allo Stadium, un attaccante dal nome Ronaldo ha stupito tutti per un gesto tecnico impossibile da non ammirare: ad un’altezza di 2.38 metri, con una potenza incredibile e una precisione rara, il portoghese ha colpito in rovesciata una palla che si è trasformata in gol. Un altro gol. L’ennesimo gol. Il nono contro la Juventus, al quale poi una settimana dopo si sarebbe aggiunto un altro, ancora più doloroso, al 93′ (ma questa è un’altra storia…). La delusione, la rabbia, lo sconforto, in quel momento hanno lasciato spazio per qualche secondo ad altro: ammirazione per un avversario mai banale, sbigottimento per un gesto tecnico eccezionale, il tutto condito da applausi impossibili da trattenere. Davvero raro sentirsi tributato così, per chi ha passato una carriera intera a sentirsi odiato dagli avversari, spesso anche bianconeri. “I tifosi della Juve sono stati fantastici, quello che hanno fatto per me è stato incredibile: non mi era mai successo in carriera” ha dichiarato Ronaldo a fine gara. Ed è proprio lì che ha iniziato a srotolarsi il filo che poi è arrivato fino al 10 luglio.

10 LUGLIO

È un caldo pomeriggio d’estate. Da qualche giorno voci insistenti dicono che Ronaldo passerà alla Juve. I tifosi non ci credono, la reputano la classica indiscrezione senza fondamento in pieno calciomercato. Un colpo così poi, è davvero difficile da ritenere possibile, anche per i più fiduciosi. Lui che a Madrid ha vinto tutto, lui che con i blancos ha giocato 9 anni, lui che ha il prezzo del cartellino improponibile. Lui, che quel 10 luglio 2018 è in vacanza in Grecia, e viene raggiunto da Andrea Agnelli. Sono le ore 15 e il Real Madrid pubblica un comunicato, seguito poco dopo da quello della Juventus: Cristiano Ronaldo è bianconero. Lo scetticismo lascia spazio all’incredulità, che poi a sua volta lascia spazio all’emozione. Alla mente dei tifosi passano le immagini di Calciopoli, la Serie B, il doloroso e lento ritorno in A, i due settimi posti… Possibile che sia proprio la stessa Juve ad aver preso Ronaldo? È così, anche se i tifosi hanno dovuto attendere agosto per crederci davvero.

RONALDO IN BIANCONERO

Il sogno si è trasformato davvero in realtà ad agosto. Ronaldo ha indossato per la prima volta la maglia bianconera contro il Chievo: da quel giorno altre 16 volte l’ha vestita in Serie A e altre 5 in Champions. Per fare un bilancio di questi primi mesi alla Juve non bastano i numeri, che già di per sé sono comunque brillanti: 12 gol e 7 assist in 22 presenze, davvero niente male, soprattutto considerando che 11 reti e 5 passaggi vincenti sono arrivati in un campionato nuovo e complesso come la Serie A. È un Ronaldo diverso da quello del passato: più altruista, più generoso, più improntato verso il gioco di squadra. In campo la sua presenza si vede e si sente, e tutta la squadra ne trae beneficio. La rivoluzione però non è avvenuta soltanto nel rettangolo verde, ma anche nello spogliatoio. In questi primi mesi a Torino qualsiasi compagno di squadra ne ha parlato bene, elogiando proprio la sua mentalità, la sua voglia di vincere, la sua cattiveria agonistica. Ronaldo ha portato la Juventus ad un gradino superiore: adesso la squadra è consapevole della sua forza e non si nasconde nemmeno più. Gli obiettivi non fanno più paura: “Puntiamo a vincere tutto” ha dichiarato Agnelli alla cena di Natale. Con Ronaldo in bianconero anche i sogni proibiti adesso sembrano possibili da raggiungere.

Josephine Carinci



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