Juve, dagli ottavi si cambia marcia

Due sconfitte su sei gare non sono poche per chi, a detta di molti, è favorita per la vittoria della Champions.
Due sconfitte, fortunatamente indolori, contro Manchester United e Young Boys, hanno fatto concludere il girone alla Juventus con 12 punti e un primo posto che, forse in altri gruppi e con altri risultati delle avversarie, non sarebbe stato così scontato.

SCONFITTE INDOLORI, MA…


Le due sconfitte non hanno fatto male alla Juve e alla sua posizione nel girone, eppure ciò che emerge è una situazione poco rosea e a tratti preoccupante: questa Juve sembra sottovalutare alcune gare, sembra tendere a sbagliare partite che sulla carta non sembrano avere storia. Se nel girone questo può non essere un problema di grandi dimensioni, soprattutto se le avversarie non dimostrano chissà quale forza, nella fase ad eliminazione può esserlo eccome. Dagli ottavi in poi non sono permessi errori: sbagliare approccio o non chiudere la gara vuol dire andare incontro al suicidio. La Juventus in questi due mesi di stop dalla Champions dovrà dunque essere brava a recuperare le energie mentali e soprattutto a cambiare atteggiamento: non ci sono partite facili così come non ci sono risultati scontati, e la gara di ieri sera lo ha dimostrato. Se infatti contro il Manchester United il problema era stato opposto, ovvero quello di non aver chiuso prima la partita e quindi di essersi fatti rimontare in extremis, contro lo Young Boys è emersa un’aria di sufficienza, poca lucidità e soprattutto scarsa cattiveria. Due gare diverse, due sconfitte, con variabile comune l’incapacità di sfruttare le poche occasioni avute. La Juventus in Champions appare poco cinica, e a lungo andare la scarsa cattiveria si paga, e si è visto proprio in termini di risultati. Se nel girone, soprattutto in questo girone, con il Manchester United che ha perso punti preziosi contro il Valencia, le due sconfitte sono state indolori, così non sarà nella fase ad eliminazione diretta. Lì una singola occasione può davvero cambiare le sorti del match e del doppio confronto non sono ammessi errori.

RIVOLUZIONE MENTALE

La Juventus, se davvero ha voglia di arrivare fino in fondo e di dimostrare di essere la più forte d’Europa, deve lavorare sulla testa. A livello di rosa è difficile trovarne una più organizzata, a livello tecnico stessa storia: ciò che manca a questa Juve è proprio il cinismo sotto rete e la capacità di affrontare una gara senza aria di sufficienza. Cercare di chiudere la gara sull’1-0, chiudendosi dopo il vantaggio, espone a rischi maggiori, come contro lo United, così come credersi superiori all’avversario e snobbarlo porta proprio all’effetto opposto, e lo si è visto contro lo Young Boys. È vero che la Juventus, nonostante le due sconfitte, ha chiuso da prima nel girone, ma è pur vero che il primo posto ha un retrogusto amaro per chi ha la consapevolezza che, se avesse voluto, avrebbe potuto archiviare la pratica a punteggio pieno. Adesso però la Juve deve solo mettere da parte il passato e guardare avanti, affrontando tutte le gare con la voglia e la fame di vittoria avute all’Old Trafford. Nella fase ad eliminazione diretta servono cinismo, grinta e cattiveria: i passi falsi non sono più ammessi. Che comincino i giochi.

Josephine Carinci

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