Bernardeschi ai microfoni di Sky: “La Juventus è una società meravigliosa, è uno stile”

Questa sera, alle 19.30, appuntamento con “I Signori della Serie A”, su Sky Sport Serie A, il programma dedicato ai personaggi emergenti ed ai protagonisti del nostro campionato.  Il calciatore protagonista di questa puntata è il talento bianconero Federico Bernardeschi che, in un’intervista esclusiva ha parlato della Juventus e del suo amore per il calcio.  Di seguito alcuni estratti.

LE PAROLE DI BERNARDESCHI

Arrivato un anno fa dalla Fiorentina, con pazienza e sudore Federico Bernardeschi è diventato un giocatore da Juventus,  dimostrandosi uomo fondamentale per mister Allegri. Le sue parole ai microfoni di Sky sono un inno al calcio e ai suoi attuali colori.

Il calcio è passione, il calcio è voglia, il calcio è tutto, per me il calcio è la mia vita. Quindi, devo dire che sono veramente fortunato perché, comunque, fare della propria passione il proprio lavoro è un qualcosa di molto speciale e di molto bello che, purtroppo, non tutti hanno la possibilità di fare. Ho sempre detto che a me piace giocare. Esprimere la propria passione e divertirsi, credo che siano i valori più importanti di questo sport. Quando giochi devi saperti divertire e io mi diverto molto. Perciò, non è importante dove, ma giocare.”

Sulla sua attuale squadra, racconta ai ‘Signori della Serie A‘ che:   ”La Juventus è una società meravigliosa, è uno stile, che della sua mentalità ha fatto la propria fortuna, che ha raggiunto traguardi veramente importanti negli anni e credo che un giocatore della Juventus diventi qualcosa di speciale in quel contesto.”

”Sì, può significare libertà. Devo dire che sono contento di questo, anche se nel calcio moderno sono convinto che un calciatore debba saper coprire più ruoli. Il calcio è cambiato, c’è più atletismo e dinamicità. Ciò è determinante all’interno di una squadra, poiché dai delle soluzioni in più all’allenatore e ai tuoi compagni. Perciò, mi fa piacere rendermi utile.”

Tante anche le emozioni in questa lunga intervista per Bernardeschi, che non manca di ricordare Davide Astori, il sacrifico ed i pianti: ”Penso che sia normale, poiché investi la passione, il tempo e i sacrifici per questo sport. Quando non riesci a raggiungere gli obiettivi che ti eri prefissato, o quando le cose vanno male, è necessario fermarsi per poter, poi, andare oltre, superando quel momento. In questi casi sì, si può piangere per il calcio. È necessario, però, lavorare anche su sé stessi, sulla tua testa e sulla tua mentalità. Fa parte del gioco e credo che sia molto bello.”

Parole importanti quelle dell’esterno bianconero che, nella meravigliosa cornice del Teatro Regio di Torino, ha parlato delle sue passioni, dei viaggi che hanno cambiato la sua vita,  di calcio, di Juventus e della Nazionale Italiana. Appuntamento questa sera alle 19.30 ed in replica alle 23.15 su Sky Sport Serie A.

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