Ronaldo: “La Juve una scelta giusta, uno dei club più grandi al mondo. Penso di meritare il Pallone d’Oro”

La lunga intervista di CR7

Cristiano Ronaldo ha rilasciato una lunga intervista a France Football, nella quale ha parlato del suo trasferimento alla Juventus, delle sue aspirazioni personali e delle accuse di stupro rivolte a suo carico. Ecco le sue parole:

“Penso di aver fatto la scelta giusta andando alla Juventus. A Madrid ho passato tanti momenti incredibili insieme ai miei compagni che rimarranno per sempre nel cuore. E ovviamente non dimentico i tifosi. Dopo 9 anni, però, era giunto il momento di cambiare. La Juventus, al momento, rappresenta uno dei più grandi club al mondo, quindi in un certo senso è stato sì difficile, ma anche molto facile Passare dal Real Madrid alla Juventus potrebbe sembrare quasi strano agli occhi di molti, ma ne sono estremamente orgoglioso. Mi piacciono le sfide, preferisco buttarmi godermi l’adrenalina che ne deriva”.

“Con Florentino Perez non mi sentivo più come all’inizio. I primi 4-5 anni ero Cristiano Ronaldo, negli ultimi sempre meno. Un giorno il presidente mi ha guardato con occhi che per me volevano dire che non volevamo più le stesse cose, come se non fossi più indispensabile. Lì ho iniziato a riflettere su un possibile addio. Ho sentito dire tante bugie, ma la verità è che Perez mi voleva tenere, senza però ritenermi indispensabile. Ho voluto bene a Zidane come persona e come allenatore, ma il suo addio non ha inciso sulla mia scelta. Mi ha toccato molto l’affetto dei tifosi, che mi hanno sostenuto anche al momento dell’annuncio del mio addio. Qualcuno ha detto che sono andato via per questione di soldi, ma non è vero. Fosse stato per soldi sarei andato a guadagnare 5 volte di più in Cina. La differenza è che la Juve ha dimostrato di volermi realmente”.

“Passare da un campionato come la Liga alla Serie A non è semplice. Parliamo del terzo grande campionato in cui gioco ed è diverso dagli altri due. Devo adattarmi ai compagni, all’aspetto tattico e fisico, a come si posizionano in campo, alla Serie A e alla nuova lingua. Adattarsi non è facile, ma è molto motivante. Con la mia esperienza e il mio gioco farò tutto per aiutare la Juve ad arrivare più in alto possibile. Alla Juve mi sento apprezzato e me ne rendo conto anche dalle interviste che i miei compagni di squadra fanno. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda e abbiamo le stese motivazioni. Allegri è competente e anche molto divertente e allo stesso tempo molto professionale, come tutto il club. Ho un ottimo rapporto con lui. Ora si deve vincere, ecco perché sono qui”.

“I progressi che ho avuto negli anni sono stati lenti e graduali. Ho imparato che segnare non era la cosa più importante, ma contava aiutare la squadra a vincere. La cosa più difficile in questo sport è restare sempre al top, su massimi livelli. Andare in palestra per tre quattro ore, mantenere il tuo corpo in forma, tutto questo va bene, ma la cosa complicata è mantenere questa etica di lavoro nel tempo. Era importante, dunque, avere sempre una sfida, un obiettivo, e per questo sono qui. Avevo bisogno di stimoli, per scrivere una nuova pagina del romanzo di miglior giocatore del mondo. A 33 anni nessuno si aspetta che tu ti metta in discussione perché a quest’età i giocatori che cambiano vanno in Cina, Emirati Arabi o India, per terminare la loro carriera senza mantenere un grande livello. Sono orgoglioso di non farlo perché una persona diversa, un atleta diverso con un cervello diverso. Io non dico che sono meglio, sono solo diverso. E forse per questo sono in vetta da 12 anni. Quando guardiamo le statistiche, mi rendo conto che continuo a giocare in modo incredibile. Le cifre non mentono mai e sono buone. Continuo a divertirmi. Quindi non mi faccio nessuna domanda riguardante il mio futuro”.

“Vincere il sesto Pallone d’Oro non è un’ossessione, però certo che vorrei vincerlo. So già nel profondo del mio cuore, di essere uno dei migliori della storia.  Lavoro per questo, per fare gol e vincere le partite, ma senza ossessioni. So anche cosa fanno gli altri e ho molto rispetto per loro. I miei rivali sono gli stessi di sempre, anche se non so se Messi sarà sul podio questa volta. Diciamo, quindi, Salah, Modric, Griezmann, Varane, Mbappé, e i francesi in generale perché che sono campioni del mondo. Ma voglio vedere tra 10 anni se tutti questi giocatori saranno ancora al top come me e Messi”.

“Le accuse di stupro? So chi sono e cosa ho fatto, la verità verrà fuori. E le persone che oggi criticano vedremo se quel giorno metteranno il mio nome sulla prima pagina dei loro giornali per dire che sono innocente. La mia famiglia e i miei amici sanno chi sono io, ma è comunque imbarazzante. Ho dato spiegazioni alla mia compagna, mentre mio figlio, Cristiano jr, è troppo piccolo per capire. Mia madre e le mie sorelle sono sbalordite e allo stesso tempo molto arrabbiate, questa è la prima volta che le vedo in questo stato. Sono io che devo calmarle, quando logicamente dovrebbe essere il contrario. Soprattutto mia madre, lei è inconsolabile. Ci sono persone che mi amano e altre che mi odiano, questo non mi importa, ma quando tutto questo sarà finito voglio vedere cosa diranno queste persone”. 

“L’anonimato? Non mi manca per niente. Non ci penso anche perché non voglio essere una persona normale. Sono orgoglioso della mia vita, di quello che sono e di cosa ho fatto. La mia vita non è difficile rispetto a quella di coloro che lavorano come matti e non hanno soldi per pagare le bollette e mantenere bambini che soffrono. Sono sicuramente un uomo privilegiato e felice, ma non voglio essere danneggiato ingiustamente”.

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