Non brillante ma sempre fondamentale: Ronaldo era ciò che mancava alla Juve

Non è stata certamente una delle sue migliori gare in maglia bianconera, eppure stasera, forse più che mai, Cristiano Ronaldo è stato determinante. Ad Empoli la partita non ha preso la giusta direzione per la Juventus, e, oltre a trovare una difesa ben schierata, le cose sono certamente peggiorate quando al 28′ i toscani sono passati avanti con Caputo. La Juventus, spenta e senza idee, sembrava destinata a soccombere sotto i colpi dell’Empoli. Al 53′ poi tutto è cambiato. Dopo un atterramento in area di Bennacer su Dybala, Calvarese ha concesso il calcio di rigore. Sul dischetto è andato Ronaldo che, cinico come sempre, ha messo la palla alle spalle di Provedel.

Da quel momento in poi la Juventus non ha certo brillato, ma ha tentato di fare il suo gioco, entrando varie volte in area avversaria ma non riuscendo mai a scavalcare il muro blu. Ci voleva un colpo di genio per trovare il vantaggio, e così è stato. Al 70′ Ronaldo è sceso in cattedra e, con un grandissimo destro da fuori area, ha battuto Provedel. La palla è stata colpita con violenza e ha cambiato direzione, stampandosi all’incrocio e rendendo il tiro davvero impossibile da prendere.
Un gol del genere, alla Juve, il portoghese non lo aveva ancora segnato. Cristiano è tornato a fare ciò che sa fare meglio di tutto, segnare in modo spettacolare, e lo ha fatto nel momento più difficile ed importante per la sua nuova squadra.

NON BRILLA, MA SEGNA E VINCE

Seppur non brillante in campo, o almeno non come in altre gare, Cristiano Ronaldo oggi ha guidato la Juventus verso la vittoria, e lo ha fatto con cinismo, precisione e cattiveria. Una doppietta importantissima quella del portoghese, che, in una partita giocata tatticamente male dagli uomini di Allegri, è riuscita a regalare il successo ai bianconeri.

La doppietta, nella giornata di oggi, è l’immagine di Ronaldo stesso: giocatori del genere, anche in momenti e gare difficili, riescono a risultare determinanti e a cambiare le sorti del match. Può capitare che non giochino bene, che non siano brillanti in campo, ma che poi, con un colpo di genio, cambino il destino della partita. Si chiamano campioni, fuoriclasse o forse alieni. Si chiamano in tanti modi, e quello bianconero adesso si chiama Ronaldo. Un giocatore così, cinico e determinante, in grado di cambiare la gara anche dopo una prestazione sul campo non eccellente, la Vecchia Signora non lo aveva da tanto. È proprio di uno così di cui la Juventus aveva bisogno.

Josephine Carinci

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