Marotta in mixed zone: “Il destino della Juve è nella testa e nei piedi dei giocatori”

Le parole dell’amministratore delegato bianconero

Giuseppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, ha parlato ai microfoni di JTV dopo i sorteggi di Champions League. Ecco le sue parole:

“Siamo favoriti, credo che il destino dipenda solo da noi, dal modo in cui affronteremo gl avversari, indipendentemente dal blasone che rappresentano. Penso che la determinazione e la motivazione della squadra siano un aspetto molto importante per raggiungere la qualificazione. La Champions di quest’anno sarà più complicata rispetto a quella degli altri anni, perchè i gironi sono molto più equilibrati di prima. Le squadre di terza e di quarta fascia possono creare qualche problema ma ripeto, il destino della Juventus è nella testa enei piedi dei giocatori. Per quanto riguarda il Manchester United, non sta attraversando un buon momento adesso, ma siamo all’inizio non fa ancora testo. Il Valencia anche è una squadra importante, che ha disputato una buona stagione l’anno scorso, per cui sono avversari scorbutici e tutto dipende da noi”.

“Abbiamo iniziato bene la stagione, bisogna continuare in questo modo. Gli approcci alla partita che abbiamo avuto a Verona e contro la Lazio sono componenti importanti per arrivare ad alzare l’ottavo Scudetto di questa serie del presidente Agnelli, anche se sarà difficile viste le avversarie molto più ostiche quest’anno. Contro il Parma sarà una gara difficile perchè paradossalmente partiamo favoriti, ma bisogna avere un approccio giusto. Ricordo infatti che in una delle ultime partite al Tardini, perdemmo contro un Parma già retrocesso”.

“Quando tu hai giocatori che militano in diverse squadre che partecipano alla Champions è normale che ti vengano in mente. Il Manchester United, però, non è solo il ricordo di Pogba, ma anche di una grande società, di un grande allenatore che sicuramente vorranno recitare un ruolo da protagonisti. Ronaldo? Una scelta personale che noi rispettiamo e non aggiungo altro”.

Marco Baridon

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