L’addio di Marchisio: toccante lettera social e indizi sul suo futuro

Volente o nolente, oggi è stato il giorno di Claudio Marchisio, del suo addio, del suo saluto ai tifosi. Il Principino ha lasciato poco fa la Continassa tra gli abbracci dei suoi tifosi bianconeri. “Sono emozionato, ho salutato tutti i miei ex compagni. Spero che la Juve continui su questa strada…” dice a Sky Sport. E su Instagram rincara la dose sul proprio futuro: “Non ho ancora deciso la destinazione, lo farò in questi giorni. Ora mi godo ancora qualche ora qui a Torino”. Il momento è commovente e Marchisio ci tiene a salutare ogni suo singolo tifoso anche sui social con una lettera toccante:

“Ho passato gli ultimi 25 anni della mia vita ad immaginare quello che sarei voluto diventare ed i sogni che avrei voluto realizzare insieme alla Juventus, ma non c’è stato un solo attimo durante il quale ho pensato che avrei dovuto vivere un momento come questo. A prescindere da quelle che saranno le prossime tappe della mia vita, professionale e non, sarebbe inutile e scorretto nascondere che il mio cuore e il mio dna hanno e avranno sempre e solo due colori.

Ho indossato per la prima volta la maglia della Juventus all’età di sette anni e da quel momento non l’ho mai tolta, neanche per un istante. Sono cresciuto con la sua filosofia e ho cercato prima di assorbirla e poi di esserne ambasciatore, sia sul campo che nella vita di tutti i giorni. Si dice che alla Juventus ‘vincere non è importante, è l’unica cosa che conta’. Dietro questa frase all’apparenza così semplice ma così amata da noi tifosi (sì, perché anche se continua a sembrarmi impossibile, oggi io sono questo), detta dal presidente Giampiero Boniperti, si cela il significato più profondo del nostro modo di vivere.

Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Quando cresci, quando il tuo sogno dietro la collina è quasi realtà, ma non ti monti la testa e lavori duro all’ombra dei tuoi idoli di sempre. E dai il meglio di te ogni giorno, per quella maglia, perché quelle strisce una volta cucite addosso sono orgoglio, gioia e responsabilità.

Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Quando quegli idoli diventano finalmente i tuoi compagni e devi essere più forte delle gambe che tremano all’idea di entrare in campo in fila indiana, come uno di loro, in mezzo a loro. Del Piero, Nedved, Buffon, Trezeguet, Camoranesi e tutti gli altri. Perché ognuno sa che, per onorare uesta maglia, deve fare la propria parte. E questo discorso non vale solo per noi calciatori, ma anche per ogni singolo tifoso. La Juventus vince perché è più forte in campo e fuori.

Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Quando tieni fede al patto con te steso di fare tutto il possibile per non deludere mai quei tifosi, i più fedeli, i più sinceri, i migliori che ci possano essere al mondo.

Quando ti rendi conto che quella che per 25 anni è stata la tua vita tutto d’un tratto farà parte di ciò che è stato, c’è un solo modo per continuare a vincere ed è sapere che in ogni caso non perderò nulla di tutto questo, perché sarà sempre parte di me ed io ne sarò sempre parte, ovunque sarò.

Con affetto, per sempre, Claudio”

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