Il dado bianconero e il segreto del Conte Max: da Mandzukic a Berna, sei volti, sei certezze

La prima è andata, non senza qualche difficoltà di troppo. La Juventus si è imposta al Bentegodi per 3-2 ai danni di un ottimo Chievo. I bianconeri partono, così, col piede giusto in campionato. Sono molte, però, le cose da registrare, come è giusto che sia, ad Agosto. Quello che balza all’occhio, immediatamente, è la profondità della rosa di Allegri, specie nel reparto avanzato, con sei possibili titolari.

MANDZUKIC E BERNA: L’ORO DEL CONTE MAX

Proprio così: decisivi, in quel di Verona, i cambi di Allegri. Costa, formidabile nella prima frazione, ha lasciato spazio a Mandzukic, che dà più soluzione offensive, con lo spostamento di Ronaldo sulla fascia. Cuadrado, invece, è stato sostituito da Bernardeschi, autore del gol vittoria. L’ex viola è atteso da una stagione da assoluto protagonista, dopo una prima giocata col contagocce.

L’attacco titolare di quest’oggi ha visto Ronaldo al centro, alle spalle dell’asso portoghese, invece, Costa-Dybala-Cuadrado. La Juve è partita subito aggressiva, trovando il gol da palla inattiva grazie a Khedira. CR7 ha svariato per tutto il fronte offensivo, giocando molto per la squadra e aiutando spesso i compagni. Una prestazione completa, senza reti, ma con spunti interessanti e novità rispetto al Ronaldo del Bernabeu. Proprio così: molto meno presente in area, svariava per tutto il fronte, prevalentemente a sinistra, la sua zona prediletta. Scambiandosi con Costa, mentre Dybala occupava la posizione centrale del campo. Più volte pericoloso con conclusioni da fuori, alle quali ha risposto presente un grande Sorrentino. Ciò che ha sorpreso è la capacità di CR7 di essere subito al centro del gioco bianconero.

Da Cuadrado, invece, ci si aspetta di più, mentre Costa ha disputato un primo tempo di grandi fiammate. Meno bene anche Dybala: l’asso argentino è stato spesso triplicato e ha trovato poco spazio per mettere in mostra il proprio mancino. La partita è stata decisa dai cambi che hanno dato aria alla manovra juventina. Bernardeschi ha regalato freschezza ai suoi, mentre lo spostamento di Ronaldo sulla fascia e l’accentramento di Mandzukic hanno dato muscoli e spinta iper-offensiva, decisiva, poi, ai fini del risultato. Da non sottovalutare proprio questo meraviglioso aspetto della rosa bianconera: sei giocatori offensivi, tutti titolari, così come considerati da Allegri.

I campionati si vincono così, oltre che col gioco e le giocate dei singoli. Con più carte dalla panchina. Sicuramente nella prestazione odierna vanno rivisti alcuni meccanismi difensivi e alcune giocate in uscita palla, troppo spesso trasformata in lanci. La Juve ha una peculiarità che pochissime squadre europee possono vantare: un pacchetto davanti di sei giocatori eccezionali sotto tutti i profili, che andrebbero sfruttati maggiormente palla a terra. Con gli inserimenti da dietro dei centrocampisti come Khedira e Matuidi, quest’ultimo in panchina per tutti i ’90 oggi.

Una cosa, però, è certa: questa Juve non muore mai e ha sei assi da giocare, che siano titolari o meno. Allegri è il miglior gestore al mondo, lo dimostrano i risultati. Le facce del dado bianconero avranno vita lunga. Questione di segreti. 

Francesco Ricciardi

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