Dal Real Madrid al Real Benevento

Ci saremmo mai aspettati di fare un paragone tra queste due squadre? Assolutamente no: la prima squadra vince ovunque tocca piede (o quasi), la seconda esattamente il contrario (o quasi). Se in molti erano contenti di trovare il Benevento in mezzo al confronto di Champions anziché una squadra più blasonata, beh… si deve ricredere. Un ottimo Benevento rischia di sbancare una Juventus piccola piccola. Se le difficoltà viste oggi al Vigorito si dovessero ripetere anche al Bernabeu, sarà impossibile sperare di passare il turno.

La Juventus ha patito come non mai i calci d’angolo: errori di posizione e altre disattenzioni hanno fatto tribolare mister Allegri in panca. Uno dei due gol di Diabatè arriva proprio dalla bandierina, complice anche una difesa per niente sicura oggi. Male ancora una volta Alex Sandro: da intoccabile ad assolutamente cedibile, se le sue prestazioni dovessero confermare questo standard. Non benissimo il ritorno di Marchisio, tra l’altro con la fascia da capitano al braccio: si è visto poco o nulla. Chi ha fatto peggio però è stato Mandzukic: dov’è finito il guerriero che hanno amato i tifosi juventini? Nel catino in salsa sudamericana di Benevento il croato non è riuscito a combinare niente, solo un gol peraltro giustamente annullato.

65 punti di distacco tra Juventus e Benevento, una differenza che non è esistita. Un 4-2 finale che rende meriti molto superiori agli uomini di Allegri, non valorizzando a pieno la gagliardezza della squadra di De Zerbi, reo (forse) di aver tolto i suoi uomini migliori nel finale (Diabaté e Brignola, sempre più in vista quest’ultimo). Una Juve apparsa nervosa e poco gioiosa va a Madrid a cercare di ribaltare il 3-0 dell’andata. Lo farà senza gioia, e senza Joya, tre gol oggi. Giusto quelli che servirebbero mercoledì sera. Speranze? Ai posteri la sentenza.

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