RASSEGNA STAMPA – GdS: “Bonucci, Torino è la tua casa! Cuadrado pronto alla convocazione”

Buongiorno lettori diSpazioJ, eccovi larassegna stampadi venerdì 30 marzo, giornata di vigilia di Juventus-Milan. Anche oggi iniziamo la giornata con le principali notizie dei quotidiani sportivi sul mondo bianconero.

GAZZETTA DELLO SPORT

GATTUSO, CON BUFFON VINCE DUELLI DAL1996

Gattuso ha segnato due volte di sinistroaBuffon. La seconda, in A nel 2011. La prima nella finale del campionato Primavera ‘96, Perugia-Parma 2-1 a Ischia. Nel Perugia parava Storari, oggi portiere al Milan, a metà campo giocava Riccardo Gaucci.

BONUCCI-JUVE: AMORE, FIGLI, COPPE E LA CRISI DEL SETTIMO ANNO

I fischi non lo preoccupano, anche perché a Torino li ha già presi da bianconero, e comunque li ha messi in preventivo. Per Leonardo Bonucci sarà più difficile trattenersi dallo scattare in campo quando partiranno le prime note di «Thunderstruck» degli AC/DC, come succedeva ai tempi della Signora. Leo era il primo a uscire sul prato dello Stadium per il riscaldamento, a battere le mani in direzione della curva e a prendersi gli applausi dei suoi vecchi tifosi, che adesso sono combattuti tra la riconoscenza per i sette anni e 12 trofei condivisi e la rabbia per il tradimento. La storia tra Bonucci e la Juventus è stata, finché è durata, «il più grande spettacolo dopo il Big Bang», come cantava Jovanotti in uno dei brani preferiti dal difensore (tra l’altro il secondo della compilation che accompagna il riscaldamento bianconero): sono cresciuti insieme e domani saranno per la prima volta avversari, visto che all’andata Bonucci era squalificato.

Bonucci è stato il primo acquisto di Andrea Agnelli, una scommessa stravinta grazie alla cura Conte. «Arrivò a Torino nell’indifferenza generale – racconta Ruggero, amico carissimo che con il fratello Diego gestisce la trattoria Fratelli Bravo, dove c’è già, in cornice, la 19 rossonera –. La prima sera venne a mangiare da noi, mi chiese un tavolo ma il locale era pieno e io lo feci aspettare 45 minuti. Scoprii dopo che era un calciatore, non l’avevo riconosciuto. I primi tempi sono stati duri, poi fece pace coi tifosi».

È andato via da leader conservando un legame fortissimo con la città che lo ha fatto diventare grande, umanamente e professionalmente. Leo a Torino ha tenuto la vecchia casa in centro e le solite abitudini, come le passeggiate in bici al Valentino o quelle a piedi in piazza San Carlo. I figli Lorenzo (tifoso granata) e Matteo frequentano la scuola internazionale e lui e la moglie Martina hanno preferito non rivoluzionare la vita dei bimbi. Così Bonucci ha mollato presto la nuova casa in centro a Milano: una volta alla settimana guida fino alla sua vecchia città per stare con la famiglia, altrimenti si ferma a Milano in un hotel del centro. Oppure, dopo le partite serali, sceglie di dormire a Milanello per essere pronto all’allenamento del giorno successivo. E spesso, in quelle sere, resta a parlare di calcio nella sala del camino con il d.s. Mirabelli. Torino però resta un riferimento, anche perché Leo in città ha qualche investimento immobiliare e tanti amici, tra cui gli ex compagni Buffon, Barzagli, Chiellini e Marchisio, con cui ha mantenuto ottimi rapporti.

DYBALA, RINCORSA A RUSSIA 2018

La pesantezza dell’assenza: forse anche Jorge Sampaoli l’avrà capito. Perché la Seleccion senza un vice-Messi (e con Messi out) è stata presa a pallate dalla Spagna e conseguentemente dalla stampa argentina; perché Paulo Dybala in Russia ha i numeri per andare, per esserci, per provarci. E l’inseguimento inizia subito con due crash-test. La Joya riattacca la spina fra Milan e Real Madrid, mentre proprio dalla capitale spagnola alcune voci sostengono che quell’incontro a cena con Diego Simeone di qualche giorno fa potrà svilupparsi in un futuro all’Atletico (al posto di Griezmann, per 100 milioni alla Juve più Savic). Solo voci: che la Juventus smentisce. Dybala pensa solo alla Juve e a due gare non qualunque. La Joya ritrova quel Milan che lo ha visto gioire e sacramentare, esultare e anche piangere. Rewind: è il 23 ottobre 2016, La Joya tenta un pallonetto a Donnarumma e il suo flessore della coscia destra sente una trafittura: sarà lesione fra il 1° e il 2° grado, sarà sosta coatta fino a quasi fine anno, quando rientrerà gradualmente toccando panchina e poi campo, come succederà a Doha. In Qatar si gioca la finale di Supercoppa italiana, Allegri parte con un 11 che non prevede Paulo che poi entra e si va ai rigori: botta e Donnarumma para; Allegri si sfoga alla fine (la famosa frase di calci nel sedere), Paulo piange e il Milan alza il trofeo.

Siccome però c’è sempre tempo per prendersi rivincite, ecco che il 10 marzo 2017 il Milan arriva allo Stadium ed è 1-1 fino a un soffio dal tramonto. Perché poi spuntano un cross dalla destra e un braccio allargato di Mattia De Sciglio appena dentro l’area. Chi va sul dischetto? Dybala. Contro Donnarumma. Gol, 2-1 finale ed è in quella serata – per una serie di coincidenze di altri risultati – che la Juve tiene a debita distanza la concorrenza e intravede più di altri giorni il sesto scudetto consecutivo. E’ la seconda volta che Dybala infila il Milan allo Stadium, perché la prima era andata in scena il 21 novembre 2015 (1-0) e la terza nel gennaio 2017 in Coppa Italia. Totale, 3 gol al Milan con la maglia della Juventus e 2 con il Palermo in 10 gare: per Dybala vedere il Diavolo non è sempre un inferno.

CUADRADO, L’UOMO IN PIÙ. ORA ALLEGRI PUÒ CONVOCARLO

Cuadrado col gruppo. E’ la seconda volta in questa settimana che Juan si allena con la squadra e se anche oggi pomeriggio la sua serenità fisica sarà confermata, ecco che Allegri lo coinvolgerà nella lista dei convocati. Dalla convocazione al giocare, però, ci sarà tutta una serie di valutazioni: l’assenza da tempo dall’agonismo (ultima partita giocata Juve-Roma del 23 dicembre 2017), l’affrettare i tempi che potrebbero riportare a una ricaduta dopo l’operazione perla pubalgia. Il dato di fatto, però, è che il colombiano torna a disposizione: che sia per il Milan o il Real, beh, questo lo deciderà Allegri.

CHIELLINI SUBITO?– E il tecnico deciderà pure per Giorgio Chiellini, ormai a posto dopo il problema muscolare (risentimento ai flessori della coscia destra) avvertito contro la Spal e che gli ha fatto lasciare la nazionale: il tecnico deciderà se avvalersi subito di Giorgio contro il Milan (idea da non sottovalutare e anzi in crescita nelle ultime ore) o se preservarlo da eventuali ricadute in vista di Juve-Real Madrid quando al centro della difesa mancherà già Benatia.

Bernardeschi migliora e mentre Alex Sandro continua il suo lavoro specifico per «sognare» la convocazione in Champions, eccoci a Federico Bernardeschi: continua il suo lavoro – personalizzato – sul campo per testare la stabilità del ginocchio sinistro dopo terapie e palestra e simulando situazioni di gioco. Le risposte per ora tendono all’ottimismo ma servirà attendere e lavorare ancora per allontanare l’operazione al legamento crociato.

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