Harakiri Juve: ecco cosa non è andato

2 a 2, il tabellone non mente. Come non mente la prestazione, la nostra prestazione. Una Juve prima galvanizzata, poi spaventata esce sconfitta da uno dei match più delicati ed importanti della stagione. E miglior termine di sconfitta, in questo caso, non esiste.

Due gol subiti in casa, 90 minuti per cambiare il nostro futuro. Cosa non è andato stasera?

IL CENTROCAMPO

Il reparto che più ha sofferto il pressing asfissiante del Tottenham e quello che aveva il compito di limitarlo è proprio la linea mediana: la coppia Pjanic-Khedira non funziona contro determinate squadre e gli Spurs sono tra queste. Troppi errori in impostazione, poco fiato e pochissimi palloni recuperati. Il doppio regista schierato da Pochettino ha letteralmente sovrastato i due malcapitati, rendendoli inoffensivi e

Si poteva giocare con il centrocampo a tre ed ovviare al problema, ma senza Matuidi non sarebbe stata la stessa cosa. Il suo apporto, la sua intelligenza e la sua intensità sono difficili da sostituire. Allegri ha cercato di giocarsela a viso aperto e chissà se il Pipa avesse buttato dentro quel rigore, magari ora staremmo elogiando l’audacia del livornese…

HARAKIRI

La Juve, in sintesi, ha gettato una partita galvanizzandosi per il doppio vantaggio ottenuto nei primi spiccioli di gara. Un atteggiamento rilassato ha permesso al Tottenham di rialzare la testa, prendere campo e stordire i bianconeri con una fitta quanto veloce rete di passaggi: gli undici di Allegri sono finiti dritti nella trappola.

Il gol del solito Harry Kane ha aperto le danze, tolto morale e capacità di pensiero. Il primo errore è stato credere di averla portata a casa, il secondo la chanche sprecata da Higuain allo scadere del primo tempo. Nella seconda frazione di gioco la Juve non ha mai trovato la forza di portarsi in avanti di tornare a giocare, preferendo un atteggiamento remissivo ed improntato al congelare la partita. Terzo errore.

Senza troppe preoccupazioni gli uomini di Pochettino hanno continuato a danzare con il pallone, tentando i soliti strappi e qualche giocata per pareggiarla. Quarto ed ultimo errore? La barriera messa da Buffon, ennesimo regalo e pareggio agguantato.

Mancano 90 minuti, un Dybala e un Matuidi in più. Ora testa a Wembley, magari con un pizzico di concentrazione e fame in più.

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