Buongiorno SJ – Odi et amo

Carme 85 del poeta Catullo appartenente alla raccolta Liber, due righe scritte nel 1°secolo a.C. ma che racchiudono anche 98 minuti di storia del calcio moderno.

Se parli di ex ti vengono subito alla mente due sentimenti: l’amore e l’odio.

L’amore, logicamente perché è stato il sentimento che ti ha legato inevitabilmente a quell’uomo (o quella donna), che ha percorso un pezzo di vita con te e che con te ha gioito, goduto, festeggiato e che ovviamente ti ha anche amato.

L’odio, poiché poi improvvisamente quell’amore si è dissolto ed è finito. È andato via, è forse non tornerà più. La rassegnazione di un rapporto finito diviene però odio quando il tuo amore finisce tra le braccia del tuo peggior nemico. Lì possiamo parlare di odio vero e proprio.

È ciò che succede nel calcio, quando un calciatore si trasferisce da una società alla sua odiata rivale.

Provate ad immaginare ad esempio se l’idolo della Curva Fiesole si trasferisse alla Juventus. E provate ancora di più ad immaginare se poi che nello scontro diretto l’EX idolo della Fiesole riuscisse addirittura a risolvere il match con una punizione dal limite.

È una favola? È tutta fantasia? Dite che sarebbe troppo un racconto difficile da tradurre in realtà? Un qualcosa che va oltre i normalissimi  canoni dello sport?

E beh allora vuol dire che ieri sera avete preferito vedere Claudio Baglioni e il suo Sanremo su Rai Uno. Avete preferito portare la vostra amata al ristorante o al cinema, oppure avete preferito trascorrere una serata con gli amici per una briscola o un poker texano e …vi siete persi quella splendida favola.

Quella favola in bianco e nero si chiama Federico Bernardeschi, EX viola, che nonostante le bordate di fischi, col petto in fuori si è presentato dinanzi al suo vecchio pubblico col numero 33 dell’odiata Juventus e che con la professionalità e la giusta arroganza che gli appartiene al minuto 56’ ha piazzato il pallone alle spalle dell’incerto Sportiello, scrivendo un pezzo di storia del calcio che nel secolo scorso nemmeno il Divin Codino riuscì a realizzare.

 

Francesco Pellino

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