Se sale di condizione la catena di sinistra, allora sarà vera Juve

Bergamo è un bel colpo. Di quelli che metti in tasca e ti guardi attorno per vedere se è successo davvero. Non perché la Juve non fosse all’altezza, anzi: ma perché nelle ultime uscite un po’ di amaro s’è fatto sentire. E saranno state le gambe pesanti, una concentrazione che latitava, quel pizzico di condizione che si è fatta attendere. Attendere quanto previsto, sia chiaro.

Insomma, questa squadra – quando vuole – aggredisce le partite come il puma con la gazzella di lunedì mattina, dopo aver digiunato nel giorno sacro della domenica. Che è sacro anche per loro. Che sarà sacro per la Juve per questa lotta scudetto che non smette di stupire.

Cosa manca, del resto, per l’aggancio? Serve innanzitutto che il Napoli si discosti da quest’allineamento di pianeti che alimenta consapevolezza e fortuna. E serve poi ritrovare la catena di sinistra: nella passata stagione si è fatta a tratti devastante. E tutto questo si fa col tempo. E con quella benedetta condizione che manca, e si fa mancare.

Poi è il segreto di pulcinella: Alex Sandro è tornato a splendere nell’ultima parte dell’anno, ma la ripartenza è stata dura, difficile. Lo è stato come tutti i momenti di stallo. Davanti Mandzukic ha ripreso a lottare, poi però basta: non più efficace sul secondo palo, raramente puntuale, nulla in più della freschezza di Bernardeschi che agogna spazio. Spazio che meriterebbe pure.

Il prossimo passo è… aspettare. Anche se non conviene, anche se poi è difficile. Anche se non c’è tempo. Ma può solo valerne la pena.

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