FOTO – Il perché di Calvarese, il perché no della sciagura razzista

Il VAR, secondo molti, doveva portare più chiarezza e meno polemiche. Ieri però, in Cagliari-Juventus, le decisioni dell’arbitro Gianpaolo Calvarese hanno smentito questa pacifica eventualità. Anzi, le “grida al complotto” sono tornate più forti che mai, con due episodi che hanno fatto gridare allo scandalo i rossoblu e non solo.

LA SPIEGAZIONE

Se per quanto riguarda il rigore si è quasi tutti d’accordo (c’era e doveva essere segnalato), l’indignazione per il gol vittoria bianconero è tutt’altro che condivisibile. Basterebbe infatti osservare bene le immagini e le indicazioni dell’arbitro per comprendere a pieno la dinamica dell’azione, così dal comprendere il perché del mancato fallo chiamato ai danni di Pavoletti. Calvarese concede infatti un chiaro vantaggio per i rossoblu che, poco dopo, perderanno palla (a vantaggio già acquisito dunque) e daranno il via libera al gol di Bernardeschi. I sardi effettuano almeno tre tocchi, motivo per cui la decisione presa dall’arbitro non può essere ritrattata. A vantaggio assegnato, la polemica non sussiste. Ma, in questo paese, lo fa comunque.

LA FOTO DELLA DECISIONE

L’arbitro Calvarese assegna il vantaggio al Cagliari, dopo i tre tocchi rossoblu la palla passerà ai bianconeri che troveranno il gol con Bernardeschi   

LA NON-POLEMICA

Resta invece oscura un’altra, ben più grave, dinamica in Cagliari-Juventus. Durante la partita si ha infatti modo di assistere ad una bordata di “buu” razzisti ai danni di Blaise Matuidi. Un atteggiamento, quello dei tifosi sardi, che non è rimasto indifferente al giocatore né tanto meno alla Juventus, ma che in pochi altri hanno sottolineato nel post partita. I titoli di giornale sono stati talmente impegnati a difendere il campionato italico dallo scandalo da dimenticarsi questa “piccolezza”. Questo fa molto riflettere su quali sono le notizie e, soprattutto, le polemiche da mettere in risalto e quali, invece, convengono. Basti pensare che per L’Equipe la questione dei “buu” razzisti era addirittura una notizia da prima pagina, mentre a noi basta un semplice “È fuga con la Rubentus” per poter dormire sonni tranquilli.

Questione di cultura, di punti di vista… o forse, semplicemente di buon senso.

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